VIOLENZA URBANA: SIAMO AL SICURO PER STRADA?
- Giornalino Peano
- 2 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Tra i tanti temi importanti di cui si parla al giorno d’oggi, dobbiamo considerare sicuramente quello della violenza contro il prossimo, in particolare quella che avviene in città, più precisamente tra le strade. Molto spesso le persone quando camminano per andare in un posto, che sia per un impegno o semplicemente per una passeggiata, non si rendono conto di quanto il luogo pubblico per eccellenza, la via dove tutti camminano, non sia poi così sicuro. La strada è quel posto dove poggiamo i piedi, tutti noi abitanti della stessa città, che permette di vederci tutti giorni quando camminiamo, nonostante non ci conosciamo. La strada ha mille potenzialità di comunicazione ma nasconde anche tante insidie: alcune di quelle persone che incontriamo possono nascondere delle cattive intenzioni e potrebbero agire, sopratto se non c’è nessuno nei paraggi o se le persone intorno sono talmente indifferenti da non voler intervenire. Di violenze "pubbliche" ne esistono di diversi tipi, tra cui quelle fisiche nei confronti di persone, e solitamente avvengono per strade, parchi, o nei vicoli. Per esempio, un episodio che rappresenta al meglio questo problema è accaduto il 26 Gennaio, quindi meno di un mese fa, intorno alle 18.30 in un parco pubblico a Livorno: un 12enne di origini ebraiche, che si trovava con altri coetanei, senza motivo sarebbe stato prima invitato a tacere da due ragazze e poi apostrofato con frasi antisemite come: "devi bruciare nei forni". Dopo la discussione, le 2 avrebbero preso a calci e pugni il 12enne che, tornato a casa, ha raccontando tutto al padre. Dopo l'aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni. Il padre del bambino, oltre ad aver sporto denuncia, ha raccontato la vicenda specificando che c’erano comunque delle persone intorno che stavano assistendo alla scena, ma che non sono minimamente intervenute per difendere il figlio. Questo avvenimento rende ancora più evidente uno dei problemi della violenza in strada, ovvero l’indifferenza delle persone intorno. Tuttavia, parlando più in generale, i problemi dei ragazzini (o dei ragazzi più grandi) che hanno determinati comportamenti per le strade non finiscono qui.
Ormai il 6,5% dei minorenni italiani fa parte di una banda e il 16% ha commesso atti vandalici. I giovani sono in ricerca di uno status sociale elevato e di fronte il tipo di vita condotto in queste bande, sono attratti dal desiderio di fare gruppo, e di essere parte di qualcosa. Questo li spinge ad intraprendere il pericoloso stile di vita delle bande con in testa l’idea di sembrare potenti ma in realtà mettendo a serio rischio la loro vita. Innumerevoli infatti sono i casi di risse fuori da discoteche e, altrettanto grande, il numero di ragazzi giovanissimi morti per coinvolgimento in situazioni del genere. Le strade stanno diventando un posto sempre più pericoloso e ed è lì che avvengono la maggior parte degli atti di violenza commessa da minori. Stiamo parlando di un fenomeno in continua espansione ed è già più comune di quanto possa sembrare ma, molte persone continuano ad ignorare tutto ciò.
Federico Agresti, 5F
Marco Costantini, 1I
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