Nell’uso scolastico, con il termine voto si intende la valutazione di merito attribuita allo studente che abbia svolto uno o più compiti, a conclusione di un processo di apprendimento. Il primo sistema di valutazione utilizzato è stato quello in decimi (quindi da 0 a 10), un sistema che compara un alunno ad un numero. Questo sistema è stato spesso dibattuto infatti nella storia italiana (dagli anni '70), si sono applicate varie metodologie, si è passati dai giudizi di nuovo ai voti in decimi a poi le lettere che ricordavano il sistema statunitense e successivamente si è tornati al sistema utilizzato ancora oggi che è sempre voti in decimi. Tuttavia nel 2020 l’Ordinanza ministeriale n.172 abolisce nella scuola primaria i voti espressi in decimi e prevede la reintroduzione di giudizi descrittivi legati al conseguimento di specifici obiettivi didattici valutati per competenze. Da diverso tempo in Italia è manifesta la volontà di riprodurre un sistema con assenza di voti che, purtroppo per ora, è impossibile, invece è possibile eliminare i voti in decimi. La valutazione descrittiva infatti è un moderno metodo di valutazione che è stato istituito nel liceo Giuseppe Peano dall’anno 2023/2024 per le classi scientifiche di 1B e 1C. Nella valutazione descrittiva, come suggerisce il nome, il voto non è in decimi ma rappresentato da una descrizione scritta dai professori stessi per far capire meglio gli errori degli studenti e su cosa essi dovrebbero migliorare, rende lo studente consapevole del proprio processo di apprendimento ed artefice dell’acquisizione delle competenze disciplinari e trasversali. Il loro orientamento scolastico non è basato semplicemente sull’andamento di verifiche orali o scritte ma l’insieme di diversi fattori che sono: l’attenzione degli studenti durante lo svolgimento delle lezioni, come e con quanta costanza vengono svolte le attività a casa, la relazione con i compagni e la possibilità di influenzare positivamente il loro andamento scolastico, il rispetto delle regole, l’atteggiamento e la partecipazione in lavori di gruppo, le competenze comunicative, il risultato delle prove e la propria autovalutazione. Può sembrare che tutto ciò renda più complessa la vita scolastica ma invece questi fattori favoriscono quegli studenti rispettosi e partecipanti che però non riescono a superare le prove. Nella valutazione descrittiva è molto importante l’autovalutazione allo scopo di rendersi conto dei propri errori e di saper costituire un giudizio critico riguardo al proprio lavoro. Nonostante ciò, alla fine di entrambi i quadrimestri, dovranno obbligatoriamente uscire delle pagelle con voti in decimi. L’esito finale rimane quindi identico alle altre classi con valutazione tradizionale, per questo molti studenti ritengono di non trovare alla fine una grande differenza e di vedere in quelle descrizione semplicemente i voti numerici camuffati. Sicuramente questo progetto è molto ambizioso ed è probabilmente l’inizio di una grande riforma scolastica che potrebbe addirittura cancellare i voti per sempre e rendere le scuole italiane simili a quelle dei paesi nordici. Chiaramente queste sono supposizioni e non si sa se il progetto avrà un esito positivo nonostante la maggior parte dei professori siano eccitati alla novità e cerchino di fare del proprio meglio. Rimane il fatto che il progetto per funzionare deve essere apprezzato principalmente dagli studenti i quali, in fin dei conti, ritengono la valutazione, descrittiva o numerica che sia, sempre stressante. Si concorda del fatto che non si possa pensare almeno per ora ad una scuola troppo futuristica in cui lo stress non esista, però potrebbe succedere che alcuni possano essere delusi dall’idea di ritrovarsi comunque un’insufficienza in pagella. Nonostante ciò, la valutazione descrittiva ha portato alcuni aspetti positivi tra cui un miglior dialogo tra professori e studenti, infatti questi possono chiedere riguardo alla propria valutazione e parlarne col docente. Ad ora però i professori utilizzano diversi criteri per la scrittura delle valutazioni che, quindi, possono risultare confusionarie. L’idea di non conoscere la propria media spaventa alcuni studenti che purtroppo per un motivo o per un altro non lo chiedono al docente. L’apprendimento risulta simile però migliorato da attività caratteristiche interessanti di gruppo in quanto anche questo è un parametro per la valutazione finale. Chiedendo ai professori che fanno parte delle sezioni sperimentali, si dichiarano speranzosi che esso possa funzionare ma si rendono conto che sia un qualcosa di ambizioso. Infatti è difficile far abituare tutti gli studenti ad una valutazione differente da quella che hanno avuto per 8 anni scolastici. Penso che sia comprensibile il fatto che alcuni ritenessero che sarebbe stato più semplice ma chiaramente è il contrario. È sì una scuola meno stressante in cui una verifica ha meno peso ma bisogna pensare al fatto che lo studente è monitorato e valutato in tutte le ore di tutti i giorni. II popolo degli studenti non pensava di ritrovarsi in un clima di ribellione rispetto al vecchio sistema che insegnava al ragazzo a diventare un lavoratore ma non un uomo. Invece la valutazione descrittiva ci insegna moralità, etica, giudizio critico e non competitività ed estrema razionalità. Ci sono diversi docenti contrari, rimanenti nell’idea di valutazione sistematica e razionale, che è un’opinione che si deve comunque rispettare. Infatti questo è soltanto l’inizio di questo grande esperimento e vederlo adesso può sembrare controproducente e complesso, però grazie alla fiducia degli insegnanti, gli studenti potranno trovare i lati positivi e accettare la nuova valutazione. FIDUCIA AI DOCENTI!!
Ringraziamenti speciali: Si ringraziano i professori delle sezioni 1B e 1C per aver voluto partecipare a questo ambizioso progetto, si ringrazia anche il dirigente scolastico di cui si nota fiducia del nuovo sistema, e si ringraziano gli studenti di 1B e 1C.
Flavio Bellucci, 1B
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