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Ti presento Van Gogh a Roma

Aggiornamento: 12 dic 2022

È questo il nome del progetto intrapreso dal Liceo Peano in occasione della mostra sul famosissimo pittore olandese, già precedentemente annunciata. La proposta portata avanti dalla nostra scuola era di presentare, ai ragazzi frequentanti le scuole medie, Van Gogh. Tutto ciò è stato fatto accompagnando gli studenti delle medie nella mostra tenutasi al Palazzo Bonaparte, di via del Corso. I ragazzi delle medie sono stati guidati da ulteriori studenti prescelti dai professori di quinto anno della sezione *ESABAC. La selezione è stata fatta in quanto l’esposizione illustrata dagli alunni attuali del Peano è avvenuta in lingua francese.

Cos'è l*ESABAC? E' la possibilità per gli studenti liceali italiani e francesi di conseguire, con lo stesso esame, il diploma italiano e il diploma francese con i quali iscriversi all'università in Francia oppure in Italia.

La mostra si compone di 50 opere tra dipinti e disegni e segue un percorso cronologico dei periodi e dei luoghi in cui visse Van Gogh, divisa in varie stanze, ognuna differente e legata al luogo in cui il pittore si trovava. La prima riguarda il periodo olandese in quanto sua terra nativa, prosegue con il soggiorno parigino, quello ad Arles, l’ospedalizzazione a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.


La mostra è realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo e proprio a Helene Kröller Müller, è dedicata la prima stanza della mostra. A seguire, troviamo il suo ritratto ad opera di Floris Vestern, risalente al 1910: un olio su tela che vuole fare un omaggio alla scopritrice di Van Gogh: Lei ne aveva compreso già al suo tempo, la modernità della pittura nella quale si ritrova, riconoscendo la stessa inquietudine della sua anima.


Il Museo Kröller-Müller di Otterlo, nei Paesi Bassi, ospita la seconda più grande collezione di Van Gogh al mondo. Inoltre, ci sono capolavori di maestri moderni come Claude Monet, Georges Seurat, Pablo Picasso e Piet Mondrian. Tuttavia, non ci sarebbe museo se non fosse per Helene Kröller-Müller. È la donna dietro l'idea e la collezione del museo. Kröller-Müller, una delle donne più ricche dei Paesi Bassi.


· Nel 1905, Helene e sua figlia Helene Jr. iniziarono a prendere lezioni d'arte.

· Nel 1907 assunse Bremmer come suo consulente personale per l'assemblaggio di una collezione d'arte. Il motivo per cui ha iniziato la sua carriera da collezionatrice, è probabilmente che ha trovato nell'arte una spiritualità che non riusciva a trovare nemmeno nella religione.

· Nel 1908 Helene compera il primo dipinto di Van Gogh e, nei mesi seguenti, ne compera altri tre e poi tanti altri anche di altri pittori come Renoir (Al cafè) Gauguin (Atiti) e Picasso (La Madrilena).


Alla mostra, i dipinti raffiguranti la collezionatrice sono due e questo perché si diceva che il secondo non rappresentasse Helene ma fosse il Ritratto di Eva Callimachi-Catargi di Henri Fantin-Latour (1881). Lo ritroviamo all’esposizione in quanto il marito l’aveva comprato alla moglie perché rispecchiava l’immagine che lui aveva di lei.





Le ragazze della sezione F che hanno presentato il progetto guidate, dalla Professoressa Frontino (docente di storia dell’arte) e la Professoressa Motolo (docente di lingua francese), hanno fatto una selezione meticolosa prediligendo i quadri, a loro avviso, più significativi per omaggiare il pittore olandese.

Alcuni dipinti scelti:

























Inoltre, lungo tutta la mostra, sono presenti le innumerevoli lettere intercorse tra Vincent e il fratello minore, il mercante d'arte Théo: Il carteggio è fondamentale per ricostruire le fasi della vita dell'artista, tre ambientazioni diverse. Anche se molte delle lettere non sono datate, gli storici dell'arte sono stati in grado di ordinarle cronologicamente. Il periodo in cui Van Gogh visse a Parigi è il più difficile da ricostruire poiché i due fratelli, vivendo insieme, non ebbero bisogno di scriversi. Il corpus di lettere è stato pubblicato nel 1913 dalla vedova di Théo, Johanna van Gogh-Bonger, che le rese pubbliche con molta cautela, perché non voleva che la vita drammatica dell'artista mettesse in ombra il suo lavoro.

Van Gogh era un lettore vorace, leggeva e scriveva in quattro lingue. Era una persona colta e la letteratura ha sicuramente influenzato la sua pittura. Scriveva al fratello <<Ho bisogno di libri per imparare cosi come ho bisogno del pane per nutrirmi>>. Con il fratello Theo avrà un rapporto stretto, tanto che delle 902 lettere scritte dal pittore 820 sono indirizzate al fratello e in queste lettere Vincent descrive le opere che gli invia a Parigi ma anche il suo stato d’animo…

Van Gogh fu di fatto tra i primi, se non il primo, a rappresentare la realtà come un'estensione del proprio stato d'animo.

Ecco un suo pensiero:































Giovanna Finaldi, VF

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