Mistero al Peano, dove è finito il buon senso?
- Massimo Angelini
- 8 ott
- Tempo di lettura: 2 min
di Massimo Angelini, direttore di Peanobar
Da oltre un anno, l’account Instagram ufficiale del Liceo Giuseppe Peano non è più nelle mani dei rappresentanti d’istituto, come da tradizione, ma viene gestito da persone rimaste anonime. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun passaggio di consegne, solo silenzio — e qualche storia sospetta.
Tutto è esploso quando, a inizio ottobre, è comparso un nuovo profilo alternativo creato da studenti per restituire ai rappresentanti un canale di comunicazione con la scuola. L’account “storico” ha reagito pubblicando una storia dal tono perentorio:
> “⚠️ ATTENZIONE ⚠️ Qualcuno sta creando un nuovo profilo della nostra scuola. Chiunque sia stato lo cancelli immediatamente. Questo è l’unico profilo del nostro istituto.”
Da quel momento è partita una conversazione tra me e i gestori anonimi dell’account, che oggi pubblichiamo in totalità per far luce su quanto accaduto.
Alla semplice domanda «Allora, di chi è gestito questo account?», la risposta è stata netta:
> “Non siete tenuti a sapere la nostra identità.”
E ancora:
> “Voi volete politicizzare la scuola, e non ve lo faremo fare.”
Dalle chat emerge un atteggiamento chiuso e difensivo, in cui gli attuali gestori si definiscono “il filtro tra voi e la vostra politica estremista”, mi chiedo, sapranno cosa é un estremista coloro nascosti dietro ad uno schermo, che rifiutano di fare tutto alla luce del sole come proponiamo, ma anzi non rivelano nemmeno le loro identitá?
Quando è stato proposto un confronto aperto per chiarire la vicenda, la replica è stata:
> “Fate uscire l’articolo, non abbiamo nulla da nascondere, eccetto la nostra identità.”
Una cosa da poco, diciamo…
Un problema di rappresentanza
Da sempre, l’account Instagram del Peano è stato strumento dei rappresentanti d’istituto, un modo per aggiornare gli studenti su assemblee, eventi e iniziative. Oggi, però, quel profilo non rappresenta più nessuno.
Chi lo gestisce non è stato eletto, non ha ricevuto un mandato, e non risponde alla comunità scolastica.
La domanda diventa inevitabile: perché impedire ai rappresentanti eletti di gestire la comunicazione ufficiale della scuola?
Dietro l’anonimato si nasconde forse la paura del confronto o il tentativo di mantenere un controllo non legittimato?
La trasparenza è una scelta
In un’epoca in cui la comunicazione scolastica passa soprattutto dai social, la gestione di un account ufficiale non è un dettaglio tecnico, ma una questione di fiducia e democrazia.
Un canale che parla a nome di un’intera comunità non può essere in mano a pochi ignoti.
Restituire ai rappresentanti d’istituto la gestione dell’account significa restituire agli studenti la voce che spetta loro di diritto.
Invito tutti a seguire l’account effettivamente in mano agli studenti del Peano, studenti che non hanno un’identità segreta:
A voi la chat!






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