Dal 31 ottobre al 12 novembre del 2021 si è tenuta a Glasgow uno dei più importanti incontri internazionali al mondo, la ventiseiesima Conferenza delle Nazioni Uniti sui cambiamenti climatici, la cosiddetta “COP 26”. Partecipata da 197 paesi da tutto il mondo, si tratta principalmente (ma non solo) di una verifica di quanto precedentemente stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015.
1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C
Le ricerche scientifiche ci continuano a dire che per evitare conseguenze catastrofiche per il pianeta è imperativo mantenere l’aumento della temperatura globale entro gli 1,5°C, e per raggiungere questo obiettivo l’ONU punta ad un azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro metà secolo. La strada verso la salvezza viene indicata dalle Nazioni Unite tramite alcuni passi fondamentali:
· Riduzione progressiva del carbone in favore di energie rinnovabili
· Protezione della natura, a beneficio delle persone e della Terra
· Passaggio dai veicoli a combustione a quelli elettrici
2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali
Passando dal generale al particolare, è anche importante ricordare gli effetti che riscaldamento globale ha sulle numerose comunità che spesso vivono già in condizioni difficili. Possiamo ad esempio pensare alle centinaia di milioni di persone che abitano le zone costiere, soggette all’innalzamento dei livelli mare, o a tutti quei territori la cui agricoltura è ancora tanto fragile ed arretrata che anche una singola stagione di siccità potrebbe portare alla fame milioni di persone.
Un caso eclatante e di appena pochi giorni fa proviene dall’Indonesia, il cui Parlamento ha recentemente approvato lo spostamento dalla capitale da Giacarta a Nusantara. L’attuale città già al momento si trova infatti con il 40% della propria superficie al di sotto del livello del mare e la situazione non fa che peggiorare costantemente. In questo specifico caso la componente maggioritaria del problema sembra essere un cedimento stesso del suolo, ma ci resta comunque l’evidenza di come i cambiamenti climatici possano anche acuire problemi preesistenti.
3. Mobilitare i finanziamenti
Per raggiungere i gli obbiettivi economici i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima. Le istituzioni finanziarie internazionali devono fare la loro parte e tutti noi dobbiamo lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere zero emissioni nette globali.
4. Collaborare
Solo lavorando tutti assieme potremo affrontare le sfide della crisi climatica. Alla COP26 si impegneranno nel finalizzare il “Libro delle Regole” di Parigi (le regole dettagliate necessarie per rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi), accelerare le attività volte ad affrontare la crisi climatica rafforzando la collaborazione tra i governi, le imprese e la società civile.
Questo è quello che è uscito dalla conferenza tenutasi qui a Roma.
Lorenzo Cionfrini e Daniele Marinucci, 5I
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