Immaginare come sarà l'uomo tra 1000 anni può sembrare un esercizio di fantasia, ma le avanzate tecnologie e la continua evoluzione della biologia umana potrebbero portare a una serie di cambiamenti che potrebbero trasformare radicalmente la nostra specie.
Uno dei cambiamenti più evidenti potrebbe essere un aumento della longevità umana. Le nuove scoperte in campo medico potrebbero portare a una maggiore comprensione delle malattie e a una maggiore efficacia nei trattamenti, aumentando l'aspettativa di vita della popolazione. Ciò potrebbe portare a una maggiore saggezza e maturità nella popolazione anziana, e potrebbe portare a una nuova forma di gerontocrazia, in cui le persone anziane sono considerate rispettate e sagge per la loro esperienza e conoscenza.
Inoltre, la tecnologia potrebbe portare a una maggiore integrazione tra uomo e macchina. Le innovazioni nel campo della cibernetica e della biotecnologia potrebbero portare a una forma di evoluzione accelerata, in cui gli esseri umani diventano essenzialmente ibridi tra organismo biologico e macchina. Ciò potrebbe portare a un aumento della resistenza e della forza fisica, nonché a un miglioramento delle capacità cognitive e sensoriali. I cyber-impianti potrebbero consentire agli individui di vedere in infrarossi o di sentire le onde radio, o addirittura di comunicare telepaticamente.
Inoltre, l'ingegneria genetica e il suo conseguenziale editing (modifica genetica) potrebbe portare a una forma di selezione naturale indotta dall’uomo; si verrebbe a sviluppare una società nella quale gli individui potranno scegliere di avere figli con caratteristiche desiderate, come una maggiore intelligenza o una maggiore longevità.
Anche l’esplorazione planetaria subirà uno stravolgimento; l’espansione umana su altri pianeti divagherà molto rapidamente, molte stime ipotizzano che probabilmente tra circa un migliaio di anni l’umanità avrà fondato colonie su svariati pianeti e satelliti naturali (come i satelliti di Giove o la nostra luna) del sistema solare, al fine di sfruttarne le risorse, studi di carattere scientifico ma non si escludono anche vere e proprie società sul suolo di questi corpi spazieli.
Tra 1000 anni, le stime suggeriscono che (secondo la scala di Kardašëv) l’umanità si avvierà verso una civiltà di tipo 2, probabilmente costruiremo un macchinario simile alla “Sfera di Dyson” per sostentarci dal punto di vista energetico, data la crescita esponenziale che avrà il consumo di energia. Ma cosa significa?
La scala di Kardašëv è un metodo di classificazione delle civiltà in funzione del loro livello tecnologico, proposto nel 1964 dall'astronomo russo Nikolaj Kardašëv. Si compone di tre tipi, basata sulla quantità di energia di cui le civiltà dispongono, secondo una progressione esponenziale:
Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia disponibile sul suo pianeta d'origine (4x1016 watt).
Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt).
Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt).
La civiltà umana, oggigiorno è una civiltà ancora di "Tipo 0", in quanto siamo in grado di sfruttare solo una frazione dell'energia totale disponibile sulla Terra.
Tuttavia, l'evoluzione non è solo tecnologica, ma anche culturale e sociale. Potrebbe esserci una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla conservazione della natura, e una maggiore consapevolezza dell'interconnessione tra gli esseri umani e l'ambiente.
In generale, l'uomo tra 1000 anni potrebbe essere molto diverso da quello di oggi, con una maggiore longevità, una maggiore integrazione tra tecnologia e biologia, una popolazione anziana rispettata e sagge, e una maggiore attenzione alla sostenibilità e all'ambiente. Tuttavia, il futuro dell'umanità dipende anche dalle scelte che faremo oggi e dalle tecnologie che svilupperemo nel corso dei prossimi secoli.
Federico Tolli, 5I
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