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Immagine del redattoreRICCARDO TOMASSOLI

L’importanza dell’Open Source

Nell’epoca in cui la privacy è ormai un optional, si rivela utile conoscere cosa realmente succede quando utilizziamo un qualsiasi software.


Quante volte ci siamo chiesti cosa realmente faccia un’applicazione quando essa viene usata? Come facciamo a proteggere i nostri dati sensibili?

Come facciamo a impedire di essere spiati da terzi?

Per risolvere molti di questi problemi, alcuni utenti hanno trovato una soluzione: l’Open Source.

Vi stupirete nel vedere come, in realtà, esso faccia già parte della nostra vita, pur inconsapevolmente.



Cos’è l’Open Source?

Un software Open Source, o software libero, è un qualsiasi programma del quale è reso completamente pubblico il codice sorgente. Poiché il codice sorgente è noto, si favorisce lo studio libero e l’apporto di modifiche da parte di altri sviluppatori indipendenti.

Ma quali sono i reali vantaggi nell’utilizzare un software Open Source?


Trasparenza e Privacy

Poiché il codice sorgente di un’applicazione Open Source è noto, con le giuste conoscenze, si può ricavare il vero e completo funzionamento di un software quando esso viene utilizzato. In questo modo, risulta impossibile, per gli sviluppatori informatici di un determinato progetto, spiare i propri utenti, in quanto verrebbero facilmente scoperti e denunciati dagli stessi utilizzatori.


Risparmio di costi

È inutile dire che se un’applicazione fornisce il proprio codice sorgente al pubblico allora non può essere a pagamento. Si può così risparmiare un bel po’ di denaro favorendo applicazioni libere a quelle proprietarie.

Non è però impossibile fare business con l’Open Source: infatti alcune aziende, come Red Hat, fornisce il proprio software (ad esempio Fedora Linux) liberamente ma con possibilità, per gli utenti e per le aziende, di ricevere, su richiesta, supporto specifico a pagamento.


Varietà di scelta e personalizzazione

Gli utenti non sempre sono soddisfatti completamente di un servizio ma grazie ai programmi Open Source anche questo problema viene risolto: ogni utente può prendere un progetto già esistente e crearne uno nuovo ampliandolo secondo le proprie esigenze e poi ripubblicare il tutto e renderlo utilizzabile ad altre persone. Tutto questo si traduce in una vastissima scelta da parte degli utenti, anche non necessariamente esperti in informatica, e una maggiore personalizzazione dei sistemi utilizzati. Basti pensare che quando si nomina il sistema operativo GNU-Linux, in realtà, si fa riferimento ad un mondo sterminato di diverse distribuzioni che hanno tutte però origine comune.


Qualità e affidabilità

Lo sviluppo di un’applicazione può non essere più delegata interamente ad un’azienda proprietaria ma ogni utente può, nel proprio piccolo, intervenire per creare qualcosa di più grande. In questo modo, gli errori presenti vengono risolti molto più velocemente, in quanto il mondo intero può adoperarsi per trovare una soluzione.


Collaborazione

Lo scambio continuo di informazioni e feedback da parte degli utilizzatori, nonché lo sviluppo diretto da parte degli stessi utenti, facilita la crescita e il miglioramento di un progetto.

Questo spirito di collaborazione viene alcune volte associato alla politica: in questo caso si parla di “comunismo nell’informatica e nella tecnologia”. Questo ragionamento si rivela, in realtà, spesso superficiale e politicizza un qualcosa che non ha niente a che fare con le scelte politiche. Semmai l’Open Source può essere associato ad una sorta di anarchia telematica, dove ogni utente è libero di fare quel che vuole senza essere necessariamente controllato da terzi e senza alcun obbligo nei confronti degli altri utenti o di aziende proprietarie.


Esempi di software Open Source

Molti prodotti che utilizziamo abitualmente sono in realtà frutto di tecnologia Open Source, in modo completo oppure indiretto. Per citarne alcuni:

  • Il browser Firefox

  • Il sistema operativo Linux

  • Applicazioni per leggere multimedia come VLC

  • Software applicativi con utilizzo professionale come LibreOffice o Calibre, ecc.

Molte applicazioni proprietarie, e quindi non libere, si basano spesso su altri progetti Open Source, di dimensioni più o meno importanti: ad esempio Google Chrome, che è assolutamente proprietario, si basa su un progetto libero ovvero Chromium.


In conclusione, il mondo dell’Open Source può essere estremamente interessante per chi tiene alla propria privacy, vuole sapere di più dei sistemi che utilizza, o semplicemente vuole sperimentare e creare qualcosa di nuovo (non a caso moltissimi sviluppatori passano a Linux per le maggiori possibilità che esso offre)



Riccardo Tomassoli, 5°I




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