Parto dalle linee, non ci sono linee marcate nella maggior parte opere di Klimt, come se l'incontro tra due parti di realtà sia sí deciso da chi pensa e fa (l'artista) ma attraverso l'incontro più che attraverso la linea stessa, a lasciargli il compito di autodefinirsi. Opere come la "ragazza nel verde" sono state costruttive, perché ti sembra che ti sappia guardare dentro, o forse ti illudi di saperci guardare tu, come ti fosse stata posta una di quelle domande e ella stesse attendendo la risposta, solo con gli occhi, facendomi chiedere perfino a cosa servisse ciò che é dipinto intorno, e magari solo a pormi questa domanda. Può capitare di provare un senso di paura, quando si percepisce la parte imperscrutabile di una sua opera, e con Klimt mi é successo per quasi ogni quadro che ho apprezzato . La sua posizione fuori dal suo tempo rispetto alla sessualità e al valore femminile creò molto scalpore e fú anche vittima di censure, questa sua inclinazione a togliere i veli non riguarda solo il corpo. Ad esempio "Giuditta" ha potere nello sguardo, ha il mondo e tu che la stai guardando nel palmo della mano, al pari della testa di Oloferne. Il potere non solo di sedurre.
Daniele Porchetti 3I
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