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Ospiti della redazione- 4D

Le vittime di ogni Guerra: le atrocità sul popolo

Aggiornamento: 22 gen


Durante l'evento "Più Libri Più Liberi" il giornalista Fabio Tonacci e lo scrittore drammaturgo Ascanio Celestini, si sono confrontati riguardo gli effetti

della guerra sul popolo, nel dibattito intitolato "Il Popolo vittima di ogni

Guerra."

Il giornalista de "La Repubblica" ha raccontato della sua recente esperienza avvenuta nel territorio di Gaza, dove si poteva accedere soltanto con l'aiuto dell'esercito israeliano.

Tonacci è stato soprattutto colpiti dalle città rase completamente al suolo e dal corridoio umanitario, nel quale le persone erano così spaventate da alzare continuamente le braccia.

Per rendere più chiara la situazione in Gaza, Tonacci ha ricordato l'esodo forzato dei

Palestinesi nel 1948 ad opera degli israeliani, conosciuto anche con il termine "Nakba", ossia "catastrofe".

Molto spesso, riportando le notizie, si dimentica che oltre ai danni territoriali causati dalle

guerre esistono anche le vittime innocenti che costituiscono il popolo.

Ogni guerra si distingue in base ai luoghi, alle armi utilizzate e ai motivi per cui essa è

scoppiata. Tuttavia, tutti i conflitti hanno in comune il numero di morti. Questo il più delle volte viene disumanizzato dai media, poiché viene esposto come un dato statistico dimenticandosi delle persone, con dei nomi e dei cognomi.

Ascanio Celestini, dal canto suo, ha evidenziato come durante la pandemia, il numero dei morti veniva comunicato al solo scopo di far capire la pericolosità del virus. Quindi,

spiega come, secondo lui, avvenga una disumanizzazione, evidenziata soprattutto dai termini usati: invece di usare la parola "bambini" ad esempio, si usa il termine "minori" per non impressionare le persone specialmente durante i momenti di crisi.

Tanto Tonacci quanto Celestini hanno riflettuto sull'impressione che fa vedere che le persone, quando scappano nei momenti di guerra, non salvano soltanto gli oggetti necessari per la sopravvivenza, ma anche le cose che per loro hanno un valore emotivo.

Un esempio lo dà la storia di Emanuele Artom, un partigiano piemontese che visse

durante il Fascismo, quando era vietato leggere la maggior parte dei libri, tra cui quelli di

Charles Dickens. Emanuele Artom chiese di poter ricevere dei libri, successivamente egli fu arrestato dalle SS e torturato in maniera truce. Fu deciso che egli dovesse scontare una pena di 10 anni in carcere. Dopo la liberazione dell'Italia dal regime fascista, il capitano delle SS, Arturo Dal Dosso, colpevole di aver torturato Artom, ritornò in Italia, ma non fu né condannato né giudicato.

La scrittrice Bianca Guidetti Serra, raccontando quest'episodio, ha voluto ricordare che in Italia c'è stata una dittatura e che il popolo ne ha sofferto, poiché essa agiva contro le persone.

Tonacci e Celestini affermano che la storia umana è piena di numeri di morti, ed ora è

fondamentale ricordare le storie delle vittime affinché si possa capire il motivo per cui si

cerca di evitare le guerre e le loro violenze atroci: una persona puo' capire

l'impatto negativo della guerra solo se ci si immedesima nelle vittime, e ciò non è possibile se non è presente una storia che riesca a dare un volto ai numeri.

A questo proposito il giornalista Fabio Tonacci racconta la storia di un dentista di nome

Mohamed Shein, il quale ebbe un ruolo eroico.

Nella mattina del 16 Ottobre 2023, Mohamed ricevette una telefonata anonima: la voce dall'altro capo del telefono lo avvisava che ci sarebbero stati dei bombardamenti a Gaza e che egli aveva il compito di avvisare le persone di scappare. Per avere conferma che

fosse un soldato israeliano Mohamed chiese una prova e, dopo pochi secondi, venne

lanciato un attacco su un tetto di un palazzo vicino. Prima di chiudere la chiamata, il soldato gli comunicò che non avrebbe attaccato finché non avesse avuto la sua autorizzazione. A questo punto, il dentista iniziò ad avvisare di fuggire più persone che poté e dopo due ore le tre torri comunicategli vennero bombardate con massima precisione. La sera stessa Mohamed ricevette un'altra telefonata, nella quale gli veniva comunicato che avrebbe dovuto aspettarsene altre (telefonate) perché era stato riconosciuto come una persona affidabile.

Un'altra storia di questo genere è quella di Anna Zaitseva, una donna ucraina che si trovava nella città di Mariupol. Anna, madre di un bambino di sei mesi, fu costretta, così come il suo popolo, a rimanere nascosta dentro dei cunicoli per ripararsi dalle bombe russe.

Lei cercò di colorare l'orrore per non spaventare i bambini, proprio come nel film scritto e

diretto da Roberto Benigni "La Vita è Bella". Anna giocò a nascondino, lesse Robinson

Crusoe, creò mercati di fantasia e, insieme ai bambini, fece finta di essere una direttrice di orchestra che dirigeva i rumori delle bombe.

Cercare di rendere la guerra un gioco o far finta che sia tutto normale è un meccanismo di autodifesa molto comune.

Ascanio Celestini dichiara che c'è sempre una legalizzazione della violenza, che sia una

guerra di resistenza, una guerra santa, una guerra di difesa o episodi drammatici come quello delle Fosse ardeatine del 23 Marzo del 1944, nel quale i morti furono 335, molti dei quali sarebbero stati comunque condannati a morte,

Anche i soldati che eseguono solo degli ordini, più spesso di quanto si pensi, si sentono in colpa e devono autoconvincersi che non sono degli assassini e che hanno commesso degli omicidi solo perché considerati necessari per la guerra, la quale comprende dei

crimini che vengono giustificati dallo Stato affinché essa possa avere luogo.

Fabio Tonacci ha parlato della sua esperienza da inviato speciale e di come il suo lavoro gli renda possibile accedere a materiale esclusivo. Tra questo c'è anche un video che

probabilmente noi non vedremo mai perchè riprende ogni tipo di violenza commessa il

giorno del 7 Ottobre 2023 da parte del gruppo terroristico di Hamas sugli israeliani, nel quale avvennero 1300 vittime.

"Dopo averlo visto sono dovuto andare a vomitare" sono le parole di Tonacci.

Alla fine della presentazione, i due autori hanno salutato il pubblico di giovani studenti e

si sono stretti la mano e abbracciati come simbolo di amicizia e rispetto l'uno per l'altro.


Silvia Cardo, Lara Roco, Melissa Isopesku, Eliana Marzocchella, Caterina Zannella - 4D



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