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Immagine del redattoreGiornalino Peano

Il nuovo ministro dell'istruzione: chi è e le sue proposte

Dopo l’elezione del nuovo presidente del consiglio Mario Draghi, si è iniziato a parlare di un altro personaggio politico molto importante per quanto riguarda il mondo dell’istruzione, ovvero l’Economista, politico, docente universitario e saggista Patrizio Bianchi.


Laureato all’Università di Bologna con lode in Scienze politiche nel 1976, allievo di Romano Prodi e di Alberto Quadrio Curzio, oggi vanta diversi incarichi di prestigio in ambito accademico e politico. Nel 1998 fonda la Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara di cui diventa Rettore dal 2004 al 2010. L’11 giugno 2015 riceve dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Premio Lincei, per la sua attività nelle scienze sociali e politiche. Dal 2010 al 2020 è assessore alle politiche europee per lo sviluppo, scuola, formazione, ricerca, università e lavoro della Regione Emilia-Romagna.


Nell‘aprile 2020, durante la pandemia di Covid-19, coordina la task force ministeriale per gestire la riapertura dell’anno scolastico a settembre 2020. Il 12 febbraio 2021 viene scelto come nuovo ministro dell'Istruzione, facendo il giuramento al Quirinale, iniziando così il suo mandato. In carica solo da pochi giorni, Bianchi ha già iniziato a diffondere varie proposte, le quali potrebbero riorganizzare completamente il sistema scolastico italiano. Una di queste è l’innalzamento dell’obbligo scolastico da 16 a 17 anni, che potrebbe contrastare l’abbandono scolastico e che potrebbe accelerare l’accesso degli studenti all’università e al mondo del lavoro. Secondo l’attuale legge infatti l’obbligo scolastico si esaurisce a 16 anni, cioè alla fine del primo biennio delle superiori. Ma, oltre ad altre proposte, tra cui la durata degli anni delle superiori di quattro anni anziché cinque, il ministro Bianchi è intervenuto anche a proposito degli esami di maturità. Infatti ha detto che anche nel 2021 non ci saranno prove scritte, ma solo un orale che partirà da un elaborato (secondo lui il termine «tesina» è riduttivo) e si svilupperà poi su altri argomenti, affrontando diverse materie.

Insomma… possiamo confermare che anche se non sembri tutto ufficiale, il nuovo ministro dell’istruzione si sta sicuramente dando da fare per riorganizzare il nostro sistema scolastico.

Federico Agresti 4F



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