Sebbene la storia dell’uomo appaia, al di là delle conquiste del diritto e del progresso della scienza, come un ininterrotto susseguirsi di tragedie, non sono molti i luoghi al mondo capaci di trasmettere al visitatore un’immagine istantanea di quanto l’umanità possa essere feroce. Le Fosse Ardeatine rappresentano senz’altro uno di questi.
Già nel piazzale antistante l’ingresso, sulla via Ardeatina, si è afferrati alla gola da un senso indescrivibile di angoscia e si ha l’impressione di essere catapultato in un’altra dimensione, in una realtà dove non esistono né la legge né la pietà, dove l’uomo è solo sangue con cui lavare altro sangue, dove il male assoluto si manifesta con il suo volto più spietato.
Varcata la cancellata, l’ampio spazio libero da ingombri, lascia dapprima disorientati. Poi l’attenzione si concentra sul monumentale gruppo scultoreo che domina la scena: la rappresentazione di tre personaggi umani che simboleggiano le tre età e che, nel loro contorcersi e volgersi in direzioni opposte, suggeriscono l’idea di un dolore totale, devastante, onnicomprensivo, inesorabile.
Da qui in avanti, il visitatore sperimenta l’immersione nell’orrore. Il piazzale, la collina sulla destra, l’ingresso delle cave e, a seguire, le sepolture, i tortuosi sentieri delle gallerie, fino al drammatico luogo dell’eccidio, tutto concorre a trasmettere al visitatore una sensazione agghiacciante di angoscia. È la voce della storia a parlare tra gli elementi del sacrario, ed è una voce che grida disperazione.
Ciò che forse colpisce di più è l’assenza di retorica e di enfasi. Il sacrario non ha nulla di monumentale; non occupa una posizione privilegiata né impone un percorso preferenziale, ma si integra e si confonde con l’ambiente circostante. Non c’è trionfalismo, non c’è eccesso di celebrazione. Negli occhi del visitatore rimane impressa l’immagine tragica dei sepolcri disposti in ossessiva e identica successione, a rappresentare l’identità della sorte toccata a tante esistenze diverse.
La presenza oscura e inquietante delle cave, con i loro cunicoli di ombra, e il percorso accidentato e buio delle gallerie accentuano la drammaticità del luogo, avvolgendo il visitatore in una dimensione senza tempo dove a parlare è la storia.
Luogo suggestivo e intenso, le Fosse Ardeatine gelano il sangue e fanno tremare. Nel silenzio delle cave, sembra quasi di udire il grido dell’umanità ferita che implora di non commettere mai più gli orrori del passato. Solo in un luogo come questo si può realmente afferrare il senso della storia nella sua più profonda tragicità, per non dimenticare.
Andrea Franceschini, 2C
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