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Imran Akatukunda

D-Day, ottantesimo anniversario





Il 6 giugno celebriamo gli ottant’ anni dal D-day, un giorno per ricordare il

coraggioso sacrificio di migliaia di uomini che sbarcando sulle spiagge della

Normandia sono morti per difendere la democrazia e liberare l’ Europa dalla

crudele e disumana egemonia del terzo Reich. Questo giorno lo ricordiamo

perché simboleggia la vittoria degli Alleati sul Reich e quindi il trionfo della

democrazia sul sulla dittatura nazista e quindi l’autoritarismo e totaltarismo.

Il D-day, nome in codice Operation Neptune, fu la più grande operazione militare

congiunta mai visto nella storia. L’ operazione fu organizzata da una colazione di

13 stati alleati tra cui USA e UK e, anche se non in via ufficiale, l’ URSS.

L’operazione consisteva nel creare una fonte occidentale su richiesta di Stalin dopo

la vittoria di Stalingrado, richiesta accolta dagli USA ma che venne congelata a

causa di Churchill che non lo riteneva opportuno considerando e condizioni dell'

esercito inglese. Infatti i preparativi cominciarono nel 1943 per decidere il

luogo e l’ ora dell'operazione. Questa cominció alle 6.30 del mattino sulle

coste della Normandia con uno sbarco anfibio da parte dei 24000 soldati

Americani, Inglesi e Canadesi. La costa era divisa in 5 settori ; Utah, Omaha,

Gold, Juno e Sword. Il tempo al giorno dello sbarco non era l’ ideale perché a

causa dei forti venti che soffiavano verso est, dirottarono alcune delle navi

specialmente ad Omaha e Utah. Gli uomini sbarcarono sotto il fuoco

dell'artiglieria tedesca, inoltre la loro avanzata era ostacolata dalle mine e dal filo

spinato lasciato sulle spiagge dai tedeschi. Le casualità furono numerose

soprattutto sugli scogli di Omaha. Invece a Gold, Juno e Sword caddero diverse

città e roccaforti tedesche. Tuttavia però gli alleati non riuscirono a catturare

tutti gli obiettivi il primo giorno infatti Carentan, Saint Lô e Bayeux rimasero

nelle mani dei tedeschi; solo due dei obbiettivi furono catturati il primo giorno

cioè Juno e Gold; le altre non furono catturate fino al 12 giugno dell'anno

medesimo.

Come già menzionato, il D-day era in realtà un modo per espandere i fronti di

offesa e attaccare la Germania da due fronti siccome le truppe sovietiche

stavano respingendo i soldati tedeschi che si trovavano a pochi chilometri da

Mosca. Richiesta congelata su proposta del premier britannico Churchill a causa

della scarsa preparazione dell'esercito britannico ma nel frattempo gli Alleati

continuarono a conseguire vittorie nel Mediterraneo come nella Campagna

dell'Africa del Nord e l'invasione della Sicilia e la conseguente liberazione di tutta

la penisola Italica dal fascismo. Dopo la vittoria di Stalingrado, gli Alleati alla

Conferenza del Tridente a Washington nel Maggio del 1943 decisero di aprire un

nuovo fronte di guerra. Così nel 1943 nella Conferenza di Teheran gli Alleati cominciarono a pianificare il luogo dell'Operazione Neptune e nella Conferenza di Quebec,

sempre nello stesso anno, al Generale Dwight D Eisenhower fu assegnato il

comando della Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force e al Generale

Bernard Montgomery il comando della 21st Army Group. Così il 31 dicembre

1943, Eisenhower e Montgomery videro per la prima volta il piano, che proponeva

sbarchi anfibi da parte di tre divisioni con altre due divisioni in supporto. I due

generali insistettero affinché la portata dell'invasione iniziale fosse estesa a

cinque divisioni, con la discesa aerea di tre divisioni aggiuntive, per consentire

operazioni su un fronte più ampio e per accelerare la cattura di Cherbourg. La

necessità di acquisire o produrre mezzi da sbarco aggiuntivi per l'operazione

ampliata fece sì che l'invasione dovesse essere ritardata al 6 giugno. Alla fine,

trentanove divisioni alleate furono impegnate nella battaglia di Normandia:

ventidue americane, dodici britanniche, tre canadesi, una polacca e una

francese, per un totale di oltre un milione di soldati. Durante i preparativi si ha

una coordinazione con la resistenza francese État-major des Forces Françaises

de l'Intérieur; infatti gli inglesi usando la BBC comunicarono con la resistenza

francese usando versi di poesie e famosi tratti dalla letteratura francese la piu

famosa fu il segnale radio in codice, un famoso verso della poesia di Paul

Verlaine “Les sanglots longs des violons de l’ automne “ cominciarono a sabotare

le vie di comunicazione tedesche detonando binari e distruggendo tutte le

centrali elettriche nella zona.

Ma durante tutto questo anche Hitler, dopo una serie di intercettazioni e i raid

sulle città di St Nazaire e Dieppe, decide di costruire il muro Atlantico cioè

militarizzare tutta l’ area costiera dalla Spagna alla Norvegia con 15000 torri di

guardia e 300000 truppe. Rommel, comandante dell'esercito tedesco, decide di

impiegare più forze in Normandia con postazioni di fuoco in cemento armato,

mine antiuomo e ostacoli per bloccare l’ avanzata di eventuali carri armati e non

solo, impiega anche la potente Luftwaffe per contrastare eventuali attacchi aerei:

insomma si erano preparati tanto quanto gli Alleati.

Allora era tutto pronto così la mattina del 6 giugno 1944 cominciò lo scontro che

avrebbe cambiato la storia per sempre. La spiaggia di Utah, assegnata alla 4ª

Divisione di fanteria degli Stati Uniti, fu scelta per la sua relativa bassa

resistenza difensiva. Grazie a un errore di navigazione, le truppe sbarcarono

leggermente fuori corso, ma questo si rivelò un vantaggio inaspettato, poiché le

posizioni difensive tedesche erano più deboli. Le forze americane riuscirono a

stabilire rapidamente una testa di ponte e ad avanzare verso l'interno. Omaha

Beach, invece, fu il punto più caldo della giornata. Assegnata alla 1ª e alla 29ª

Divisione di fanteria degli Stati Uniti, incontrò una feroce resistenza dai difensori

tedeschi ben posizionati sulle alture sovrastanti. Le truppe americane sbarcarono

sotto pesanti fuoco di mitragliatrici e cannoni, subendo gravi perdite. Nonostante

le difficoltà iniziali, alla fine della giornata riuscirono a rompere le difese e a

stabilire un avamposto cruciale. Le spiagge di Gold e Sword furono assegnate alle

forze britanniche, con il supporto di truppe canadesi e francesi. Gold Beach vide

un notevole successo, con le truppe britanniche che avanzarono rapidamente

verso l'interno, riuscendo a catturare importanti obiettivi strategici. Sword

Beach, a est di Gold, fu anch'essa conquistata con relativa facilità, consentendo

alle truppe alleate di stabilire una testa di ponte vitale. Infine, Juno Beach,

assegnata principalmente alla 3ª Divisione di fanteria canadese, fu teatro di un

combattimento duro e sanguinoso. Le forze canadesi affrontarono una forte

resistenza tedesca, ma alla fine riuscirono a superare le difese e a stabilire una

testa di ponte essenziale per il successo complessivo dell'operazione.

L'esito delle battaglie sulle spiagge del D-Day fu un mix di successo e sacrificio. Le perdite furono pesanti, ma alla fine le forze alleate riuscirono a stabilire una solida testa

di ponte in Normandia, aprendo la strada per la liberazione dell'Europa

occidentale dall'occupazione nazista.

In conclusione, il tributo ai caduti del D-Day e della Seconda Guerra Mondiale è

intriso di profondo rispetto e riconoscenza per il loro eroismo e sacrificio.

Attraverso il loro coraggio, hanno contribuito in modo significativo alla sconfitta

del regime nazista e alla liberazione dell'Europa dall'oppressione.

Il loro sacrificio ha giocato un ruolo cruciale nel rovesciare il regime nazista,

ponendo fine a un'era di terrore, discriminazione e oppressione. Il D-Day ha

segnato l'inizio della fine per il regime di Hitler, aprendo la strada alla liberazione

di milioni di persone sotto il giogo nazista.

Imran Akatukunda, 1B

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