L’importanza della Resistenza
Oggi si ricorda ciò che accadde 76 anni fa, quando ragazzi e ragazze della mia età lottarono per un ideale, sacrificandosi per liberare l’Italia dall’occupazione nazi-fascista. Sognavano un’Italia liberata ed hanno avuto il coraggio di opporsi ad un regime fondato sul terrore. Il 25 aprile è il giorno della Liberazione ma a me piace dire che è il compleanno della democrazia e noi, per festeggiarla, dovremmo ricordare un po’ tutti i giorni, e specialmente oggi, come ci siamo arrivati. Ho letto diverse testimonianze dei partigiani e la cosa che mi ha colpita di più è come, attraverso la lettura, riuscivo a percepire sulla mia pelle la loro consapevolezza di quello che stavano facendo. Credevano davvero di poterci riuscire, di creare una Resistenza come hanno fatto e soprattutto, di sconfiggere il fascismo. Si sono liberati. Consiglio a tutti di leggere qualche testimonianza perché si avrà l’opportunità di fare proprie le storie altrui ed imparare da esse. Quest'anno il 25 Aprile è caduto di domenica, il giorno della settimana che più detesto ma ho deciso di andare alle Fosse Ardeatine con un fiore in mano per i partigiani. Appena arrivata, mi sono sentita più leggera, le persone cantavano “Bella ciao” e sventolavano bandiere ed io mi sono sentita parte di un insieme, mi piaceva tantissimo la sensazione di provare anche io ad ottenere la mia libertà e, piano piano, i miei pensieri iniziarono a prendere una direzione diversa del solito, le energie che mi circondavano erano diverse. Non che abbia iniziato a credere in un effettivo cambiamento però in quel momento, quella folla di persone stava mantenendo viva la memoria, la nostra memoria. Più si va avanti e più si tende a dimenticare il passato ed insieme ai ricordi, scompaiono anche i valori che essi si portano dietro. Sempre oggi, 25 aprile di 76 anni fa, 150mila partigiani hanno deciso di resistere, di liberarsi accettando tutte le conseguenze che avrebbe determinato ed infatti, si contano 44700 caduti per la resistenza. Per questo motivo, io trovo doveroso ricordare questi eventi. Per far sì che non accada più. Crescere ed evolversi insieme al cambiamento. Lottiamo ogni giorno contro ogni forma di discriminazione e razzismo, in maniera tale da poter gustare la libertà proprio perché è ciò che vogliamo, di cui mai potremmo farne a meno.
Eppure, capita spesso di sentire notizie che danno la sensazione di essere in gabbia. In gabbia si sa, non si può essere liberi. Sempre lo stesso giorno, nel 2021 stavolta, 130 migranti sono morti annegati in mare perché gli Stati hanno deciso di negare il soccorso. È una notizia sconvolgente, con la terribile e forse in parte anche veritiera coincidenza che, questo evento sia accaduto proprio il 25 aprile. A pensarci, il mondo per un attimo mi sta stretto come se non ci fosse posto per nessuno. Mi sento così perché per quelle persone non c’era posto e questa decisione è presa da terzi. Oggi dovrebbe essere la Festa della Liberazione, ed inizio a domandarmi che cosa stiamo facendo, dove vogliamo arrivare facendo così. Senza trovare risposte sensate, ho iniziato ad immaginare un mondo, dove se una persona è diversa da un’altra non è poi così male. Facciamo tornare tra noi quell’amore per la vita, insieme ai principi morali che si basano sull’inclusione. La libertà ci unisce e contribuisce alla nostra evoluzione. Non stanchiamoci mai di ricordare, seppur con dolore: è proprio il ricordo che fa scaturire in noi l’energia che ci permette di continuare ad andare avanti.
“Ora e per sempre Resistenza!”
Il salone di bellezza in fondo al vicolo È affollatissimo di marinai Prova a chiedere a uno che ore sono E ti risponderà "non l'ho saputo mai" Le cartoline dell'impiccagione Sono in vendita a cento Lire l'una Il commissario cieco dietro la stazione Per un indizio ti legge la sfortuna E le forze dell'ordine irrequiete Cercano qualcosa che non va Mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera Su Via della povertà
Cenerentola sembra così facile Ogni volta che sorride ti cattura Ricorda proprio Bette Davis Con le mani appoggiate alla cintura Arriva Romeo trafelato E le grida "il mio amore sei tu" Ma qualcuno gli dice di andar via E di non riprovarci più E l'unico suono che rimane Quando l'ambulanza se ne va È Cenerentola che spazza la strada
In Via della povertà
Mentre l'alba sta uccidendo la Luna E le stelle si son quasi nascoste La signora che legge la fortuna Se n'è andata in compagnia dell'oste Ad eccezione di Abele e di Caino Tutti quanti sono andati a far l'amore Aspettando che venga la pioggia Ad annacquare la gioia ed il dolore E il Buon Samaritano
Sta affilando la sua pietà Se ne andrà al Carnevale stasera In Via della povertà
I tre Re Magi sono disperati Gesù Bambino è diventato vecchio E Mister Hyde piange sconcertato Vedendo Jeckyll che ride nello specchio Ofelia è dietro la finestra Mai nessuno le ha detto che è bella A soli ventidue anni
È già una vecchia zitella La sua morte sarà molto romantica Trasformandosi in oro se ne andrà Per adesso cammina avanti e indietro In Via della povertà
Einstein travestito da ubriacone Ha nascosto i suoi appunti in un baule È passato di qui un'ora fa Diretto verso l'ultima Thule Sembrava così timido e impaurito Quando ha chiesto di fermarsi un po' qui
Ma poi ha cominciato a fumare E a recitare l'ABC Ed a vederlo tu non lo diresti mai Ma era famoso qualche tempo fa Per suonare il violino elettrico In Via della povertà
Ci si prepara per la grande festa C'è qualcuno che comincia ad aver sete Il fantasma dell'opera Si è vestito in abiti da prete Sta ingozzando a viva forza Casanova Per punirlo della sua sensualità Lo ucciderà parlandogli d'amore Dopo averlo avvelenato di pietà E mentre il fantasma grida Tre ragazze si son spogliate già Casanova sta per esser violentato In Via della povertà
E bravo Nettuno mattacchione Il Titanic sta affondando nell'aurora Nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati E il capitano grida "ce ne stanno ancora" Ed Ezra Pound e Thomas Eliot Fanno a pugni nella torre di comando I suonatori di calipso ridono di loro Mentre il cielo si sta allontanando E affacciati alle loro finestre nel mare Tutti pescano mimose e lillà E nessuno deve più preoccuparsi Di Via della povertà
A mezzanotte in punto i poliziotti Fanno il loro solito lavoro Metton le manette intorno ai polsi A quelli che ne sanno più di loro I prigionieri vengon trascinati Su un calvario improvvisato lì vicino E il caporale Adolfo li ha avvisati Che passeranno tutti dal camino E il vento ride forte E nessuno riuscirà A ingannare il suo destino In Via della povertà
La tua lettera l'ho avuta proprio ieri Mi racconti tutto quel che fai Ma non essere ridicola Non chiedermi "come stai" Questa gente di cui mi vai parlando È gente come tutti noi Non mi sembra che siano mostri Non mi sembra che siano eroi E non mandarmi ancora tue notizie Nessuno ti risponderà Se insisti a spedirmi le tue lettere Da Via della povertà
-“Via della Povertà” Fabrizio De Andrè
Francesca Romagnoli, V°L
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