top of page
Flavio Bellucci

I Repubblicani tornano a Washington, Trump è il nuovo presidente degli USA

 5 novembre 2024 si è svolta la sessantesima elezione presidenziale nella storia degli Stati Uniti, in cui il candidato repubblicano Donald J. Trump ha battuto la candidata democratica Kamala Harris. Trump quindi succederà a Biden e assumerà la carica di presidente dal 20 gennaio 2025. Il vicepresidente sarà il giovanissimo J.D. Vance.


COME FUNZIONA IL SISTEMA ELETTORALE STATUNITENSE?

Le elezioni negli Stati Uniti sono diverse da quelle italiane: si svolgono ogni 4 anni e si basano sulla preferenza dei collegi elettorali. Ogni stato ha un numero di collegi basato sulla sua popolazione, e il candidato che riceve più preferenze in uno stato vince i relativi collegi. In totale ci sono 538 grandi elettori (ovvero collegi), e ciascuno di loro è tenuto a votare per il candidato maggiormente favorito dal voto popolare (quello dei cittadini).Il sistema elettorale statunitense, pertanto, consente la vittoria con 270 collegi (ovvero 538 diviso 2 più uno).Esistono due partiti principali, il Democratico e il Repubblicano, e altri partiti minori.I Democratici rappresentano generalmente la sinistra americana e basano la loro politica su temi come i diritti civili, il favore verso l’immigrazione, la lotta al riscaldamento globale, ecc. Il colore che li rappresenta è il blu.I Repubblicani, invece, sono la destra, la parte più conservatrice della politica americana, e si concentrano su temi come la restrizione dell’immigrazione, il sostegno all’imprenditorialità, il diritto al possesso di armi e l’abolizione dell’aborto. Il colore che li rappresenta è il rosso.Storicamente, ci sono stati stati fortemente legati a uno dei due partiti. Ad esempio, il Texas è tradizionalmente un stato repubblicano, mentre la California è solitamente democratica. Di conseguenza, la battaglia elettorale si concentra nei cosiddetti “swing states”, ovvero stati in bilico che non sono nettamente schierati con uno dei due partiti.

I RISULTATI DELLE ELEZIONI

Il risultato di queste elezioni è stato storico per i Repubblicani. Trump ha ottenuto una vittoria schiacciante, conquistando anche il voto popolare, che i Repubblicani non vincevano dal 2004, ai tempi di George W. Bush.Trump ha anche vinto tutti gli swing states (North Carolina, Arizona, Nevada, Michigan, Pennsylvania, Georgia e Wisconsin), ottenendo così 312 collegi elettorali contro i 226 della Harris.I Repubblicani hanno inoltre conquistato il Senato con ben 53 seggi e la Camera dei Rappresentanti con 213 seggi.Trump ha ottenuto 74 milioni di voti, 4 milioni in più rispetto ai Democratici, diventando così uno dei candidati più vincenti della storia recente, e infliggendo ai Democratici uno dei loro risultati più disastrosi.Dopo la vittoria, Trump ha dichiarato: “Abbiamo fatto la storia, Dio mi ha salvato per salvare il paese e farlo tornare una grande nazione”, facendo riferimento all’attentato subito in Pennsylvania.Molti politici si sono congratulati con il nuovo presidente, tra cui la nostra premier Giorgia Meloni, il presidente Macron e molti altri.Una dichiarazione significativa è quella del presidente israeliano Benjamin Netanyahu, che ha sottolineato come la presidenza Trump riporterà l’alleanza con gli Stati Uniti al suo apice storico.

COSA FARÀ TRUMP?

Il nuovo presidente ha esordito nel suo discorso dicendo che gli Stati Uniti entreranno in una nuova “Era dell’Oro” e che il suo governo non inizierà nuove guerre, ma le fermerà.Queste parole, sebbene brevi, forniscono un quadro chiaro di come sarà la politica di Trump, focalizzata su “America First” (gli Stati Uniti prima di tutto).Una curiosità è che Trump diventa il secondo presidente nella storia statunitense ad avere due mandati non consecutivi (il primo fu Grover Cleveland).In primo piano, la gestione dell’immigrazione: Trump ha promesso di modificare la politica attuale, che considera troppo permissiva, implementando probabilmente restrizioni severe. La riforma scolastica prevede che i professori siano armati in caso di emergenze e che gli studenti “pericolosi” siano espulsi immediatamente. Inoltre, la preghiera sarà reintrodotta nelle scuole prima delle lezioni.Una novità interessante riguarda Elon Musk, che, con la vittoria dei Repubblicani, vedrà la sua azienda SpaceX diventare il colosso della ricerca spaziale statunitense, poiché Trump intende ridurre i fondi alla NASA. In politica estera, Trump prevede significativi tagli all’Ucraina, che si troverà probabilmente a perdere la guerra senza il sostegno occidentale. Al contrario, in Israele, Trump fornirà un sostegno rigoroso al governo di Netanyahu, come già avvenuto durante il suo primo mandato (2016-2020).Per quanto riguarda Taiwan, Trump ha espresso posizioni vaghe, dichiarando di non voler entrare in guerra con la Cina.

La domanda è: Will he make America great again?

PERCHÉ LA HARRIS HA PERSO?

La sconfitta della “giovane” Kamala Harris non è stata totalmente inaspettata, ma è stata causata da vari fattori.Innanzitutto, Harris si è candidata dopo il ritiro di Joe Biden, quindi ha avuto meno tempo per preparare la campagna elettorale. Inoltre, Biden era stato scelto dal popolo nelle primarie, non lei, il che la rendeva una candidata quasi “illegittima”, non apprezzata da tutti.Un altro fattore è stata la distanza dai valori che avevano portato alla vittoria dei Democratici nel 2020, in particolare nelle politiche estere del governo Biden-Harris, come le azioni in Israele e il finanziamento dell’offensiva a Gaza, che ha alienato molti musulmani, portandoli a astenersi o a votare per Trump.Inoltre, i radicali statunitensi si sono sentiti traditi dal partito, e le parole di Harris durante la campagna elettorale non sono state efficaci nel convincere i giovani socialisti a votarla, a differenza di quanto aveva fatto Biden, che aveva ricevuto l’approvazione di Bernie Sanders e si era mantenuto attento alle necessità dei lavoratori.Harris, invece, si è concentrata troppo sul criticare Trump, senza costruire una forte campagna incentrata su temi come economia, cambiamento climatico, diritti dei lavoratori, e altre questioni cruciali per il partito. Il suo focus sul voto delle minoranze non ha avuto il successo sperato, in parte a causa della sua gestione della guerra in Palestina, che ha portato molti arabi a votare Trump (circa il 30%), così come quasi metà delle donne.Infine, Harris aveva promesso il cambiamento, ma questo è un argomento che può fare appello solo quando si è nell’opposizione, non quando si parte già al comando.Tutti questi fattori hanno contribuito alla vittoria di un candidato criticato e sotto indagine, mettendo in evidenza la debolezza e la fragilità della sinistra statunitense.


Flavio Bellucci, 2B


21 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page