Il 27 Febbraio le classi del triennio del nostro liceo si sono spostate a teatro Palladium per passare una giornata con il professor Barbero tra storia e attualità.
Dopo il discorso di benvenuto del presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri e l’introduzione dello studente Marco Bellucci che ha condotto l’intero incontro, Barbero ha risposto alle domande degli studenti.
Le domande vertevano su temi d’attualità come la guerra Russia-Ucraina, il conflitto tra la Palestina e Israele e l’attuale situazione di Taiwan e la sua importanza strategica in ambito tecnologico.
La discussione è iniziata con una domanda molto interessante sulle lontane ragioni dello scontro tra Russia e Ucraina. Barbero, per rispondere, ha iniziato raccontando la storia passata della Russia e dell’Ucraina e di come questa sia molto importante nelle loro culture. Barbero ha continuato proponendo i due diversi punti di vista dei Russi e degli Ucraini: da una parte ci stanno i Russi che nella loro storia sono stati invasi numerose volte e che, a fronte dell’annessione alla Nato di paesi che sono stati alleati alleati con la Russia, anzi, che ne erano parte, ha deciso di reagire a quella che è stata interpretata come una minaccia, ovvero l'interesse dell'Ucraina a partecipare alla Nato. Dalla parte opposta, il popolo ucraino, che spesso è stato in conflitto con la Russia e numerose volte ne ha subito la repressione, (per esempio al tempo degli zar o al tempo di Stalin), adesso che finalmente l’Ucraina è diventata uno stato indipendente, continuano ad essere minacciati dai Russi.
“A questo discorso andrebbe aggiunto”, continua Barbero, che nel popolo ucraino esistono due pensieri, un primo che ripudia la Russia e si dichiara un paese a se stante e un secondo, opposto, che invece riconosce una parentela con i Russi siccome con l’Unione Sovietica i vari popoli si sono mischiati tra loro. L’Ucraina ha deciso di seguire il primo pensiero senza tener conto che la Repubblica ucraina, per come è stata disegnata al tempo dell’Unione Sovietica, comprendeva molti territori in cui la popolazione era mista, in parte russa in parte ucraina e in parte di gente per cui non era importante l'origine poiché si identificava con entrambi i popoli. Barbero chiude la risposta osservando che, da come si è comportato Putin, la sua classe dirigente e probabilmente la maggior parte del suo paese, emerge come la Russia viva in una dimensione che a noi occidentali sembra strana ma che per loro è normale: quando due o più paesi hanno grossi motivi di conflitto e falliscono i tentativi di un accordo, la guerra, non per annientare l’avversario ma per convincerlo a negoziare, costituisce una normale soluzione.
La discussione è continua tra storia ed attualità, collegando tra loro eventi quotidiani e preoccupazioni degli studenti in relazione al conflitto Russia-Ucraina.
Durante la seconda metà dell’incontro si è discusso di un altro importante conflitto, quello Israelo-Palestinese.
Il discorso è stato introdotto con una domanda che chiedeva al professor Barbero quali fossero le ragioni di questo conflitto e se ci fossero analogie con la situazione tra Russia e Ucraina. Questa lettura è stata subuito negata da Barbero tranne che per un solo punto in comune: l'occidente ha deciso istantaneamente e in modo totalmente acritico che noi stiamo da una parte contro l'altra, “che ci sono i buoni e i cattivi”. Le ragioni tragiche che hanno portato allo scoppio di questo conflitto si riconducono alla nascita dello stato di Israele, quando alla fine dell’Ottocento molti degli Ebrei della diaspora, hanno cominciato a pensare di tornare in Israele e creare una propria patria. Il mondo era abbastanza indifferente, poiché prima degli orrori della seconda guerra mondiale i paesi di tutto il mondo non si preoccupava degli Ebrei se non di quelli che stavano nei loro territori, siccome erano visti come un corpo estraneo. Il progetto della nascita di un paese di Israele ha acquisito un fascino e un’importanza mondiale solo dopo la presa di coscienza dell’olocausto, dato che per l’opinione pubblica l’idea che i superstiti di queste tragedie ritrovassero una patria in Palestina ha cominciato a sembrare una cosa meravigliosa, una liberazione per il mondo anche dai propri sensi di colpa. Purtroppo i problemi che avrebbe portato questa nuova realtà non si è stati in grado di vederli in tempo. La sovrapposizione dei due popoli ha portato disordine tra i popoli arabi che erano contrari allo stato di Israele e per di più volevano annientare anche i superstiti della Shoah. Gli arabi ovviamente, afferma Barbero, hanno gestito malissimo la situazione da un punto di vista mediatico. Il professore continua proponendo il punto di vista degli arabi: di fatto gli arabi sono stati cacciati dalle loro case in modo aggressivo e violento da un popolo visto come straniero. Gli arabi, continua, hanno reagito malissimo a quella che per loro era un’invasione commettendo tutti gli sbagli possibili fino ad arrivare alla situazione attuale. Barbero conclude con la riflessione che è vero che la nascita del paese di Israele è stata una cosa meravigliosa, di rinascita di un popolo che è stato sterminato, però è anche vero che questo popolo ha occupato un territorio e solo i migliori di loro pensavano anche a coloro che già occupavano quelle terre.
L'incontro è proseguito come per la prima metà, discutendo sulla situazione e sugli eventuali risvolti di questo conflitto.
In conclusione, la mattinata passata con il professor Barbero è stata molto interessante ed istruttiva, anche perché ha fatto capire alla maggior parte di noi ragazzi, alcune tematiche molto delicate di guerre in atto e anche di possibili guerre future. Essendo argomenti molto complicati, come detto in precedenza, il professor Barbero ha fatto un ottimo lavoro spiegando questi argomenti ad un intero triennio di un liceo scientifico. Il professore è stato anche molto d’effetto perché è riuscito a tenere l’attenzione di quasi tutto il Palladium, ha fatto capire anche il suo punto di vista, Per noi è stata un'esperienza unica e molto utile anche per accrescere la nostra consapevolezza, perché abbiamo avuto modo di fare chiarezza su molte questioni che non ci erano piuttosto oscure.
Gabriele Perelli 5i, Lorenzo Biondi 5i
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