Il 26 ottobre si sono svolte le elezioni in Georgia. Il partito filorusso ''Sogno Georgiano'' ha ottenuto il 54,08% dei consensi, superando di gran lunga gli altri quattro partiti, che hanno ricevuto percentuali di voto estremamente basse: la Coalizione per il cambiamento con il 10,92%, ''il Movimento Nazionale Unito'' con il 10,12%, ''Una Georgia Forte'' con l’8,72% e ''Per Georgia'' con il 7,76%.
I partiti di opposizione filoccidentali hanno rifiutato di riconoscere l'esito delle elezioni, definendolo “totalmente falso”. Inoltre, la presidente Salomè Zourabichvili ha attribuito le presunte irregolarità a una “operazione russa”. Il premier ungherese Viktor Orbán, noto per le sue relazioni amichevoli con la Russia, ha commentato la situazione dichiarando: “Congratulazioni al Primo Ministro Kobakhidze e al partito Sogno Georgiano per la loro schiacciante vittoria alle elezioni parlamentari di oggi. Il popolo della Georgia sa cosa è meglio per il suo paese e oggi ha fatto sentire la sua voce”. Al contrario, l’ex presidente Mikheil Saakashvili ha invitato i cittadini a scendere in piazza per protestare pacificamente, affermando: “Dobbiamo mostrare al mondo che stiamo lottando per la libertà e che siamo un popolo che non tollererà l'ingiustizia”.
Migliaia di persone hanno manifestato contro i presunti brogli elettorali e la decisione del nuovo governo filorusso di rinviare al 2028 l’ingresso nell’Unione Europea, radunandosi davanti al Parlamento a Tbilisi. Poco dopo l'inizio delle proteste, la polizia georgiana ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro la folla, prendendo di mira soprattutto i giornalisti presenti. Gli agenti hanno adottato metodi violenti per disperdere i manifestanti, causando gravi conseguenze. Molti manifestanti sono stati colpiti al volto, riportando ferite gravi; i medici del pronto soccorso hanno segnalato numerosi casi di fratture craniche. È evidente che il nuovo governo ha scelto di reprimere con forza le proteste pacifiche. Più di trecento persone sono state arrestate e oltre cento sono rimaste ferite. Uno dei manifestanti, Aleksi Tirqia, un ragazzo di 22 anni, è in coma dopo essere stato colpito da una capsula di gas lacrimogeno.
La protesta ha coinvolto anche le scuole: durante l’orario scolastico, studenti e docenti hanno lasciato le aule per unirsi alle manifestazioni.
La situazione è stata paragonata a ''Euromaidan'', la protesta ucraina del 2013-2014 a Kyiv contro il presidente filorusso Viktor Yanukovych. “Ma stavolta vinciamo noi”, ha dichiarato il Cremlino. Nel frattempo, i georgiani contrari al governo filorusso non cedono e continuano la loro lotta per il futuro del Paese.
Il primo ministro Irakli Kobakhidze, del partito Sogno Georgiano, ha dichiarato che non saranno indette nuove elezioni politiche e che la presidente dovrà lasciare il suo incarico il giorno dell’insediamento del nuovo Capo di Stato. Tuttavia, Zourabichvili ha annunciato che non si sottometterà fino a nuove elezioni, sostenendo che l’attuale Parlamento sia corrotto e ingiusto.
Le manifestazioni non sembrano destinate a terminare presto. Il popolo georgiano appare determinato a proseguire la protesta contro ciò che considera una violazione dei propri diritti e contro le decisioni del governo filorusso. Nonostante le numerose vittime, i manifestanti non arretrano di fronte alla polizia e alle autorità parlamentari.
Valeria Krupka 4L
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