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Flavio Bellucci

Ci sarà veramente una Terza guerra mondiale?

Di recente, dopo l’avvenimento del temuto attacco dell’Iran su Israele, si sta parlando sempre di più di una possibile Terza guerra mondiale che vedrebbe l’occidente sfidare Cina e Russia sui tre fronti (Ucraina, Palestina, Taiwan). Tutto ciò per fortuna è una costatazione precipitosa, infatti le persone pensano che sia scontato il collegamento delle tre ‘’guerre’’. Analizzando i tre contesti, possiamo trovare una similitudine: l’indipendenza di 2 stati sovrani e di uno stato non legittimo è stata messa a rischio da nazioni che hanno tensioni con gli Stati Uniti che, di conseguenza, partecipa passivamente alle guerre. Quindi sarebbe ovvio affermare che Medio Oriente, Russia e Cina siano alleati, però non è poi così semplice.


Il fronte ucraino è quello più caldo. In televisione ormai da un paio di anni ascoltiamo le minacce dello zar. La Russia è sempre stata conosciuta nella storia come ‘’il gigante di carta pesta’’ e oggi continua a mostrare il suo fumo dittatoriale e nucleare che ci spaventa. La vera domanda è se effettivamente dovremmo avere paura a riguardo. Possiamo ritenere che Putin sia un uomo di grande intelletto e che esprima che la sua Russia a livello militare sia incontrastabile. Ciò forse è vero; il problema infatti sono gli altri campi. A livello economico la Russia è debolissima e a livello culturale è uno stato molto arretrato dove la popolazione prova invano a contrastare questo potere.  Questi fattori la rendono al massimo la quinta potenza mondiale e non potrebbe in alcun modo sostenere una guerra contro 33 nazioni con solo un alleato vero, cioè la Bielorussia. Infatti per quanto se ne parli, l’operazione speciale per l’annessione dell’Ucraina non è stata un successo anzi, oggi sembra quasi una guerra di trincee.  È bastato un aiuto economico dell’occidente per permettere alla guerra di continuare fino ad oggi. Nonostante ciò è vero basterebbero poche nucleari a portare a un vero e proprio sterminio, ma ciò avverrà davvero? Sperando personalmente di non essere in errore, è scontato affermare che l’Occidente al momento possegga migliori armi e che quindi l’annientamento totale sarebbe anche verso i territori dell’ex URSS.  Logicamente si può arrivare alla conclusione che Putin non comincerà una guerra nucleare, perché nessuno è così tanto pazzo da voler vedere la propria patria bruciare. E chi dice il contrario non comprende la figura di Putin vedendolo solo come un mostro invece che il presidente della Federazione Russa: secondo voi preferirebbe continuare a comandare la quinta potenza mondiale oppure mangiare pillole di iodio in un bunker? La domanda è retorica, lui continua a minacciare perché ha visto che funziona, fa scalpore tra le genti che iniziano ad avere paura senza comprendere che il lavoro di un politico è proprio parlare, saper convincere, piegare e non essere piegato. Un’altra motivazione, espressa da Alessandro Barbero durante l’incontro con gli studenti del Liceo Peano, è che la Russia non è in guerra. Infatti è un’operazione speciale per depurare l’Ucraina dal nazismo. Allora se è solo un’operazione speciale non c’è alcuna motivazione per voler utilizzare le testate nucleari. La guerra con l’occidente per ora non scoppierà però noi dovremmo sanzione maggiormente la Russia, purtroppo noi ne siamo dipendenti al livello energetico, nonostante l’incremento di energie nucleari o rinnovabili risolverebbe la situazione creando anche energia pulita.

  

Invece la Cina non è ancora in guerra e non ha al momento un interesse nell’alleanza militare con Putin. Difatti la nazione di Xi jing Ping non è come gli USA che cercano di regolare ogni conflitto verso il loro interesse, loro sono neutralissimi. Hanno capito che il modo migliore per arricchirsi è fare accordi con tutte le grandi potenze creando antipatie verso l’occidente che ha paura della ricchezza cinese perché non sa come contrastarla. Un conflitto porterebbe solo a povertà e rallentamenti della crescita della nuova grande potenza del mondo. La vera perdita sarebbe l’allontanamento dal punto di vista economica dal colosso asiatico perché porterebbe un avvicinamento delle nazioni anti-USA che non commercerebbero più con noi lasciandoci a vuoto di risorse molto importanti. L’ascesa della BRICS è una grande sconfitta per l’occidente, infatti se nazioni emergenti perdono il bisogno di negoziare con noi vedendo nell’altro blocco migliori trattative allora sarà come perdere una grande guerra. L’ex presidente Donald Trump a proposito ha affermato che il sorpasso del Prodotto interno Lordo cinese su quello americano porterebbe a conseguenze peggiori di una guerra. Per questo l’invasione di Taiwan ancora non è avvenuta perché semplicemente in questo momento non converrebbe.

Concludendo, in Palestina invece la situazione è complicata. Israele a livello militare ed economico è decisamente più potente di Gaza ma anche dell’Iran. Ciò è stato dimostrato con l’annullamento del 99% degli attacchi iraniani, infatti a livello tecnologico non c’è storia. È triste da affermare ma non è una guerra, bensì un vero e proprio genocidio che colpisce quasi sempre cittadini di ambe parti. È come se il presidente israeliano avesse aspettato un torto per potersi sbarazzare del popolo di fede islamica. La Terra santa è stata marchiata dal sangue dei fedeli e i responsabili dovranno pagare per i propri peccati. Dovremmo essere noi, paesi ‘’sviluppati’’, a sanzionare il governo israeliano per i crimini di guerra che sta commettendo. Di conseguenza pensare allo scoppio di una guerra mondiale in questa parte del pianeta è un’esagerazione, come già detto Israele può distruggere, come ha già fatto, la confederazione di stati arabi che ha attorno. Per questo con l’aiuto statunitense porterebbe alla distruzione di una terra e di un popolo come già successo in Iraq. Inoltre noi abbiamo le nucleari, loro no.

 

  Flavio Bellucci 1B



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