Il fumettista romano Zerocalcare si è fatto sentire non solo in territorio italiano ma anche all'estero con la sua serie Netflix ‘Strappare lungo i bordi’ raggiungendo il primo posto in Italia nella top 10 delle serie più guardate su Netflix.
La serie è nel classico stile di Zerocalcare. Lo show è diretto con un livello di attenzione molto alto. Inoltre molte battute vengono nascoste negli sfondi delle scene e questo rende tutto più dinamico, con la conseguenza che non si sta attenti esclusivamente alle parole dei personaggi ma anche all'ambiente circostante.
Esempio di battuta calata nello sfondo
I dettagli non si fermano qui perché persino nel doppiaggio, svolto per la maggior parte della serie esclusivamente da Zero, si nasconde un messaggio: verso le fasi conclusive dell ultimo episodio, Sarah dà una pacca sulla schiena a Zero, il quale è scosso per aver realizzato che lui potrebbe essere stato il movente del sucidio di Anna. Questo semplice gesto permette di fare un’ importante considerazione ovvero che il mondo non ruota attorno alle sue scelte e che non è sempre colpa sua per ciò che accade a coloro intorno a lui. In questo momento i personaggi non sono più doppiati unicamente dal fumettista ma bensì sono doppiati da altre persone in modo da simboleggiare un’apertura di mentalità da parte di Zero.
Il finale, invece ,è una vera e propria metafora di vita in quanto sostiene che non bisogna essere invidiosi delle vite delle altre persone che sembrano perfette perché in realtà anche loro possono avere delle difficoltà enormi.
Come non menzionare la storia dei ‘fili d’erba’ ovvero che ogni persona è responsabile per se stessa e ogni persona è come un filo d’erba in un campo?
Ma adesso parliamo di una critica diffusa che sta girando per l’internet da quando la serie è uscita: molte persone sarebbero infastidite dall'utilizzo della parlata romana nella serie. Personalmente reputo questa critica senza un fondamento valido. Molte persone hanno conosciuto Zerocalcare solo attraverso la serie, senza conoscere lo stile del fumettista. Il dialetto romano nelle opere di Zerocalcare è come uno stile quindi, questa critica coincide con lo sminuire lo stile del fumettista.
Personalmente penso che la serie sia una delle migliori che io abbia visto e merita sicuramente un posto molto alto nella mia top personale, se non proprio il primo,in quanto è stata una delle poche serie che mi ha fatto fermare a riflettere veramente e non solo un mezzo di intrattenimento durante delle serate vuote.
Ovviamente questa è solo una mia opinione e magari potrei aver sbagliato qualcosa in quanto io non sono un critico professionale.
Marco Costantini, 1°I
Comments