Stelle, da sempre in alto lassù. Tormento del poeta e del matematico. Punti luminosi fissi ai più. Io dalla Terra vi benedico.
Volgiamo insieme il naso all'insù. Uno sguardo dolce ma non simbolico per sciogliere la nostra schiavitù sollevandoci al seggio olimpico.
Il ”per aspera ad astra” recitato dai latini il sentiero a noi mostra.
Non siamo noi forse uomini? E l'aspirazione nostra è che l'uomo non rovini.
Sonetto nato dal proverbio latino "per aspera ad astra" e una frase di Arthur Cravan "-stelle, disperazione del poeta e del matematico." da Scritti. Annotazioni
Patrizio Fabrizi
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