La veritá é una e una soltanto; e di giá intravedo in lontananza, dopo giorni nel deserto, un'oscillante polla bell' e sorgiva, sorpreso della similaritá con quella lá a due passi da casa mia.
Il principio che riveste il ruolo piú incisivo tra i ruoli decisivi é, chiaramente, del terzo escluso, immancabilmente accompagnato da li principi di non contraddizione e di identitá, per il peculiare carattere loro di valere solo unitamente.
Detti principi garantiscono la struttura formale della veritá - per i quali é indubbiamente unitaria- e mai la sua essenza. Detti principi abbisognano peró d'essere assunti come veri, segnando il cominciamento della strada per determinare la struttura della veritá da manifestazione dell'essenza nella sua unitá o parzialitá (questo non ci puó esser chiaro) della stessa veritá, che dovrá peró necessariamente apparir noi in una forma strutturale (quella dei principi) , secondo cui non puó che essere unitaria.
Di qua inizia la caduta nella gargantuesca voragine diallelica; dimostrativa dell'inefficacia dei principi attraverso l'uso stesso dei principi. Un diallele nel diallele.
Risulta chiaro, previa un pó di ginnastica, che per uscire dall'autoreferenzialitá non basta dileguarsi nemmeno nello spirito assoluto.
Non mi resta che un pugno di mosche e la volontá di fare poesia e tanta ginnastica;
di fatto non resta che giocare.
Daniele Porchetti, 5I
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