"Picciridda" romanzo di Catena Fiorello
Catena Fiorello
Catena Fiorello nata a Catania, il 10 agosto 1966, è una scrittrice, autrice televisiva e conduttrice televisiva italiana.
Lo showman Rosario e l'attore Giuseppe, sono i suoi fratelli.
Ha collaborato principalmente all'elaborazione dei testi per numerosi programmi, come Festivalbar nelle edizioni 1997/1998, Buona Domenica.
Nel 2005 è autrice e conduttrice
di Nati senza camicia su Rai 3.
Nel 2006 è autrice e conduttrice di Blog - reazione a catena su Rai 2 e collabora, inoltre, con giornali nazionali.
Nel 2009 ha condotto il programma "L'isola del Gusto" andato in onda su Alice, coadiuvata dall'attrice Alessandra Costanzo, programma che ha ripreso nel 2011.
Nel 2013 pubblica Dacci oggi il nostro pane quotidiano, un libro sulla vita familiare dell'autrice in cui spiccano le ricette di cucina della madre, inserite per descrivere, anche attraverso l'arte culinaria, l'ambiente della sua casa. Nel 2018 con il romanzo Picciridda vince il Premio Elsa Morante Ragazzi (ex aequo con Aldo Cazzullo).
Nel giugno 2019, durante un'intervista a Maurizio Costanzo, all'interno del programma televisivo S'è fatta notte, ha raccontato di aver avuto un tumore al seno sconfitto grazie alle indagini del suo radiologo,
"Picciridda"
Cosa può mai accadere a una bambina, una picciridda per dirla
nel dialetto locale, che nei primi anni Sessanta vive in un minuscolo
villaggio di pescatori, Leto, lungo la costa tra Messina e Catania? Può accadere, ad esempio, che i genitori si trovino costretti a emigrare in Germania in cerca di fortuna e che decidano di portare con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando “la grande”, pur sempre picciridda, alla nonna paterna. È la storia di Lucia, l’indimenticabile protagonista di questo romanzo, a cui l’idea di essere figlia di emigrati non va per nulla a genio. Come tutti i bambini che non hanno fortuna, lei è «figlia della gallina nera» e questo significa una vita di sacrifici e rinunce.
Lo sa bene. Lo dicono tutti. Lo ripete la nonna, così burbera e austera da essersi guadagnata il nomignolo di Generala. Ma col passare dei mesi, l’esistenza di Lucia si popola di persone e di affetti: le zitelle Emilia e Nora, l’amica del cuore Rita,
la Massara Donna Peppina... .
Ci sono anche gli uomini, misteriosi e taciturni, un mondo da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o tutto da scoprire (come sente Lucia). E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui Lucia si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui va incontro…
Attraverso la voce incredibilmente autentica di una bambina, l’autrice ci regala un romanzo profondo e toccante, che ci parla con intelligenza e passione della sua terra e della sua gente.
Con il giusto impegno, questo romanzo, risulta scorrevole. Riesce a suscitare nel lettore le emozioni necessarie ad immergerlo a pieno nella vita di Lucia. Il rischio, però, a volte è quello di soffocarlo con descrizioni troppo dettagliate dei momenti traumatizzanti della vita della protagonista, al punto da poter risultare disturbanti al lettore
Catena Fiorello in questo romanzo ha curato con estrema attenzione i personaggi femminili, lasciando quelli maschili ad orbitare intorno a Picciridda, marginali alla storia. Quasi come degli esseri mitici che vanno osservati da lontano.
Gabriele Perelli 4I
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