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Immagine del redattoreGiornalino Peano

Prime impressioni sul sociale

Mi impegno a vedere il mondo sulla base di ragione e sensazione, nella speranza di evitare quella percezione propria di una visione prettamente emozionale.

In questa società emotivistica, dovrei perciò sentirmi meno sociale, e di conseguenza meno umano ?

Il che risulta assurdo data la fondamentale caratteristica della ragione, ovvero il suo essere radicalmente umana.

L'idea che ho di me, per quanto compromessa dalla non obbiettività, mi permette di avere considerazioni sul mio narcisismo: ritengo di averne poco, sia di quello positivo che negativo e questo non so se sia un male. Però mi sento abbastanza empatico, razionale e, spesso, confuso. Perciò umano almeno in senso lato, anche se chiaramente non definibile da queste meravigliose e secondarie caratteristiche .

Può demoralizzare capire che la società é ormai ridotta al consumo, qualcuno direbbe troppo veloce, di cose e PERSONE, nel piú sfrenato relativismo e narcisismo. Infatti non mi sento particolarmente demoralizzato, perché é difficile per un pesce vedere che non c'è aria intorno a lui (e forse nemmeno si accorgerà mai che é sempre stata sopra la sua testa); mi dà coraggio però la ricerca, in un produttivo antinichilismo, dove vedo da uno scorcio che posso allargare lo stesso, per capire, per capirmi.

Se osserviamo intorno a noi ,però, a sempre più persone basta vedere da uno spiraglio annebbiato e poco mutabile, e questo effettivamente un po' può consolare qualcuno, volendo essere spudoratamente sincero, ma crea un distacco tra me e una generazione governata da inconsapevolezza, rassegnazione congenita e vittimismo.

Se risultasse che io mi stia ergendo a paladino del sapere, e non é assolutamente così, é perché il solo pensiero di omologazione mi spersonalizza, mi riempie di niente, mi uccide.

Ma questo non é uno di quei concetti facilmente liquidabili, semplicemente perché nell'individuazione del gruppo "generazione" non possiamo permetterci, come sto dimostrando, di universalizzare senza criterio, e proprio per questo devo ASCOLTARE (APPLICANDO l'ascolto in tutte le sue forme, su tutte le persone), per ridurre/catalogare il mondo con criterio.

Autoanalisi.

Scoperta.

Vivi di tutto te stesso.

Vivi di relazioni.

Spero abbiate trovato interessanti spunti di riflessione. Grazie.


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