L’intensa interpretazione di Alessandro Gassmann
Non odiare è il titolo del film di Mauro Mancini uscito il 10 Settembre del 2020. L’opera tratta di tematiche antisemite ma, contrariamente ad altri film della stessa tipologia, è ambientato nei giorni nostri. Il film inizia mostrando il protagonista, Simone Segre (Gassman), un medico con origine ebree, che si ritrova esser testimone di un incidente stradale. Subito decide di lasciar perdere quello che sta facendo per andare a soccorrere l’uomo ferito. Si avvicina tempestivamente alla macchina, quando si accorge che proprio sul petto, il ferito ha un tatuata una svastica. Segre rimane per qualche istante titubante ma alla fine decide di allontanarsi e lasciare la vittima al suo destino. Si può dire che lasciare una persona morire sia uguale ad ucciderla? Perché Simone Segre si sente come se lo avesse ucciso, come se si dovesse redimere per il suo errore. Si può dire che si è lasciato sconfiggere dall’odio, che forse è stato debole, ma c’è davvero un modo per dirlo? Gli ebrei sono stati perseguitati per secoli, sono stati umiliati, portati nei campi di concentramento e obbligati a fare lavori forzati, sterminati. Tutto questo perché? Perché seguivano un credo diverso, perché appartenevano ad un popolo considerato inferiore, per puro odio razziale. Forse l’odio viene troppo sottovalutato, è in realtà la ragione del 90% dei conflitti. Conflitti che forse, o meglio sicuramente, finirebbero se quel sentimento negativo, pessimo e orrendo, venisse rimpiazzato con del semplice rispetto. A volte basta meno di quanto possa sembrare, basta un po’ di rispetto, lo stretto necessario per evitare di attaccare gli altri, per evitare di deridere, discriminare, picchiare, uccidere qualcuno considerato diverso.
Il titolo del film dice tutto: “Non odiare”.
Non odiare, perché l’odio non è un sentimento necessario;
non odiare perché non porta nulla di buono e non odiare perché senza l’odio stanno tutti meglio. Bisogna accettare le diversità che ci sono in questo mondo, in fondo siamo tutti uguali e tutti diversi allo stesso tempo, è il mondo ad essere fatto così, bello perché vario! Chiara Maiolatesi 4M
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