Dal 24 settembre fino al 20 novembre all’Auditorium Parco Della Musica viene ospitata la mostra “Dreamworks: sogni, magia e avventure”.
La mostra è stata creata in collaborazione con il team di art ludique-le museè, museo parigino che ha già collaborato in passato con gli studi di animazione come “Ghibli” e “Pixar” per la creazione di mostre temporanee e la Dreamworks animation e Universal Picture Internetional Italy
L’accesso alla mostra è gratutito, ma dopo prenotazione.
Personalmente ho apprezzato molto la mostra, in quanto appassionata di animazione e disegno.
Ho trovato l’esposizione ben fatta a livello strutturale: Le opere esposte state selezionate mostrare la differenza di stile in ogni film (per esempio il mondo di stoffa di “Trolls” o quello più realistico di “Il principe d’Egitto”) e la loro quantità non è esagerata sebbene provengano da quasi tutti i film Dreamwork.
Le opere sono in maggioranza concept art (ovvero opere che servono ai disegnatori per impostare una prima idea delle ambientazioni, dello stile, dei personaggi, ecc...), prevalentemente delle ambientazioni e dei personaggi, ma ci sono anche dei model sheets (documenti usati per regolamentare l’aspetto di un personaggio).
Oltre a quelle storiche, come quelle di “Kung-fu panda” e “La strada per Eldorado”, si possono anche ammirare dipinti digitali esclusivi degli ultimi film usciti, come “Ruby Gillaman: la ragazza con i tentacoli” e “Troppi cattivi”.
Carina anche l’idea della statua di “Kung-fu panda” e dei lavori in stoffa
che si vedono nel film “Trolls: world tour” nella seconda sala.
Sfortunatamente devo sporgere anche delle critiche: il percorso dal parcheggio fino alla mostra risulta confusionario e poco organizzato perchè le indicazioni sono poche e alcune inviano a parti non accesibili del parcheggio; la sensazione di essersi persi è molto forte.
L’illuminazione poteva essere gestita meglio, ci sono molte opere che non si riescono a vedere perchè in controluce.
Infine, nella prima sala è presente una linea del tempo raffigurante le date di uscita dei film, solo che sono state usate le locandine dei film in francese, il che non rende bene l’idea di un controllo finale dell’esposizione.
In conclusione questa mostra si è rivelata una piacevole esperienza che offre una finestra sul processo creativo e artistico di un film d’animazione.
Giulia D'Amato, 3L
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