La passione vince sul potere del denaro
- Giornalino Peano
- 2 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min
12 squadre tra le più rinomate e forti del panorama calcistico europeo, attraverso i loro rispettivi presidenti, hanno avuto la "brillante" idea di organizzare una Superlega, ovvero una competizione indipendente da quelle al cui comando ci sono UEFA e FIFA (associazioni riconosciute che governano il mondo del calcio). Questa Super League (per gli amanti dell'inglese) prevedeva la partecipazione di altre 8 squadre invitate dalle fondatrici: le 20 squadre sarebbero state divise in due gironi con lo scopo di arrivare nelle prime posizioni e affrontare la fase ad eliminazione diretta fino alla finale (come nella Coppa del Mondo, per capirci!).
Come è normale che sia, gli amanti di questo sport, e non solo, sono intervenuti in merito e si è alzato un polverone di polemiche intorno alla questione. La maggior parte dei tifosi si sono ribellati, anche scendendo in strada e mettendo in scena vere e proprie manifestazioni contro il possibile successo di questa competizione che va contro molti degli aspetti positivi di questo magnifico sport. Non ci sarebbe stato nessun tipo di retrocessione e le squadre partecipanti non avrebbero dovuto raggiungere nessun particolare risultato nel proprio campionato per poter prendere parte a questo torneo l'anno dopo quindi, le partite avrebbero rischiato di essere noiose e poco avvincenti; ogni squadra avrebbe incassato 350 milioni di euro solo accettando l'invito (120 milioni di euro è la "misera" somma destinata al vincitore della Champions League (la maggiore competizione europea), dimostrando quale fosse l'obiettivo principale dei proprietari che si sono avventurati in questo catastrofico tentativo.
Le prime squadre a ritirarsi da questo progetto sono state quelle inglesi, anche a seguito delle dichiarazioni del primo ministro Boris Johnson che ha minacciato di multarle gravemente e di complicare le procedure legate agli spostamenti per le partite. Negli ultimi giorni la UEFA ha provato a dialogare per poter arrivare ad un accordo ed infliggere una multa di entità minore a tutte le squadre che si sono tirate indietro. La sanzione potrebbe essere maggiore per le tre squadre (Real Madrid, Juventus e Barcellona) che sono ancora convinte di questo progetto e non sembrano intenzionate a cambiare idea: oltre ad una multa rischierebbero l'esclusione dalle coppe europee della UEFA. Dall'altra parte Florentino Perez, presidente del Real Madrid e principale indiziato per la fondazione della Superlega, ha evocato la clausola d'uscita che le società fondatrici avevano concordato in caso di rinuncia anticipata; inoltre ha dichiarato che ha capito di dover rimodellare la struttura della competizione ma a tutt'oggi la questione non può considerarsi chiusa.
La notizia iniziale aveva scioccato tutti ma la maggior parte degli amanti del calcio non ci ha trovato nulla di particolarmente convincente o attraente. Purtroppo il calcio va sempre di più dove girano più soldi, ma per fortuna in Europa ci siamo noi (appassionati sinceri di calcio fin da piccoli) che apprezziamo la nostra squadra per le emozioni che ci dà, quando perde e soprattutto quando vince, e non per i milioni di euro che i calciatori guadagnano o per cui vengono acquistati.
Jacopo Rosini, 5I
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