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Daniele Porchetti

Iposensibilità dei soggetti dipendenti da schermo


Partiremo da osservazioni che rasentano l'ovvio, sino ad altre più complesse.

É comprensibile e condivisibile una certa paura dell'abitudine, io che sono nella mafia da 40 anni non ho alcun problema ad uccidere a sangue freddo, e magari io che vedo video di persone mutilate, torturate o uccise ogni giorno non batterò ciglio mentre accoltellerò mio padre.

Lo scorrere veloce di foto e video che andrebbero altresí chiamati "modelli di riferimento" hanno la pericolosa tendenza a normalizzare , con la totale assenza di un passaggio fondamentale della normalizzazione, ovvero l'attenta speculazione.

Sto disegnando un cane che si morde la coda: le immagini vengono elaborate ( se vengono elaborate) sotto la guida di una morale becera, alle volte buonista, alle volte opportunista, alle volte vuota di senso perché piena di vuoti principi dogmatici; e le stesse immagini forniscono gli strumenti e i presupposti per costituire una siffatta morale SBAGLIATA, sbagliata in quanto non ragionata ma imposta, certamente non da coloro che vogliono solo il bene per il soggetto che guarda.


E risulta già chiaro dopo aver letto ciò, che la continua visione di piattaforme come tic tok, Instagram o discord non solo crea dipendenza, ma soprattutto, cosa ancora più grave, rende iposensibili alle cose del vero mondo.

La guerra in Ucraina per molti di noi é solo un video di una bomba, alla fine non molto diverso dal video di un cucciolo di panda, sembra quasi che presentarlo così lo faccia rimanere la, nel bene e nel male, così inarrivabile, tanto da non destare poi molta preoccupazione.

Tanto da sentire giovani come me affogare nel loro individualismo smodato, senza misura, dove la guerra é male, ma i "froci" devono baciarsi lontano da me.

L'effetto secondario ma non per importanza riguarda l'imposizione di modelli; Si stima che un adolescente su 4 abbia sintomi depressivi.

É davvero difficile non sentirsi sopraffatti da un cumulo "universalmente" accettato di "questo é bello", é davvero difficile non sentirsi inadeguato se il bello non si rintraccia più in quel che sei ma nel modello che decidi di inseguire per opera dei nuovi mecenati in giacca e cravatta. Ragazze non fatevi dire quanto devono essere grandi i vostri seni da un vecchio che ha comprato Instagram, e ragazzi non fatevi dire quanto deve essere grande il vostro ***** da un altro vecchio che magari ha comprato facebook.

E credo che se tutti noi cercassimo di essere DAVVERO la versione migliore di noi stessi - studiando, curando il corpo nella dieta e nell'allenamento e mettendo la verità al primo posto nelle relazioni, solo per essere sani e virtuosi - invece di perdere ore sul telefono, ci sarebbero molti meno suicidi tra i giovani, e magari io ci avrei pensato meno volte e magari anche tu che leggi.

Non serve buttare la vita perché non si é in grado di correre come Usain Bolt, ma cazzo corri più veloce che puoi, non perché si fa cosi (forse solo tua madre telo dirà), ma perché tu vuoi fare così.

Diventa ciò che sei.

E se devi accoltellare tuo padre fallo, ma nella PIENA cognizione delle tue azioni.

Daniele Porchetti, 4I

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