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Immagine del redattoreGiornalino Peano

Friday for Future

Il 15 marzo di quest’anno si è tenuto, come molti avranno sentito parlare, il “fridayForFuture”, noto anche come sciopero degli studenti per il clima, a sostegno della battaglia in difesa dell’ambiente.

Milioni di studenti, in 150 paesi, sono accorsi a partecipare ai diversi cortei che si sono tenuti in più di 1.700 città, facendo entrare questa giornata tra gli eventi della storia contemporanea. Solo nel nostro paese, il numero dei manifestanti ha superato i 100.000, con ben 182 piazze occupate. Ma come è nato il movimento “FridayforFuture”?

Il tutto è iniziato grazie all’impegno di una giovane attivista svedese, il cui nome è Greta Thunberg, che a soli sedici anni è entrata nella hall of fame per aver ispirato milioni di studenti nella battaglia contro il surriscaldamento globale e l’inquinamento.


Greta infatti, a seguito delle ondate di calore e degli incendi boschivi del suo paese, dal 20 agosto 2018, ha iniziato a saltare la scuola fino al 9 settembre dello stesso anno, data delle elezioni legislative: voleva che il governo svedese diminuisse le emissioni di anidride carbonica, come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Così è rimasta seduta davanti al parlamento svedese ogni giorno, durante l’orario scolastico.

Dopo le elezioni non ha voluto smettere, ed ha continuato a manifestare ogni venerdì, sempre davanti al parlamento, lanciando così il movimento internazionale Fridays for Future. Dopodiché ha partecipato alla manifestazione Rise for Climate davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles e ha anche tenuto un discorso alla manifestazione organizzata da Rebellion Extinction a Londra.

Il suo sciopero del venerdì ha attirato l’attenzione dei media in tutto il mondo e inaspettatamente ha sollecitato gli studenti di tutto il pianeta a manifestare in piazza. Il 25 gennaio 2019 è intervenuta con un discorso duro al Forum economico mondiale di Davos, volto a evocare il panico che si dovrebbe provare di fronte ai cambiamenti climatici. Nei mesi successivi, Greta Thunberg è intervenuta in altre manifestazioni in diverse città europee, alcune delle quali hanno avuto una certa attenzione mediatica, come quella a Bruxelles del 21 febbraio o quella di Amburgo del 1º marzo.

Come moltissime altre scuole, anche il Peano ha dato il suo contributo. Il tutto è stato organizzato autonomamente dagli studenti con il forte consiglio dei docenti di parteciparvi.

Il 15 marzo al Peano è iniziato con il sit-in organizzato dai rappresentanti d’istituto, con l’obiettivo di far aderire il maggior numero di studenti alla manifestazione. Qui si è discusso delle problematiche riguardo l’ambiente, e di come è stato organizzato il corteo.

In seguito, la manifestazione degli studenti della nostra scuola e delle altre scuole di Roma sud, è partita dalla piazza sopra la fermata della metro “Colosseo” passando per Via Vittorino da Feltre, camminando fino a Via del Colosseo, sfociando su Largo Corrado Ricci per raggiungere finalmente Via dei Fori Imperiali. Unendoci ai cortei manifestanti delle altre zone di Roma, abbiamo fatto sentire la nostra presenza e detto la nostra opinione. A partecipare non erano di certo solo studenti, ma anche persone da tutta Roma, che come noi vogliono battersi per questa causa. Durante gli scorsi decenni si ha pensato molto su come portare avanti il progresso ma nessuno si è preso la briga di pensare a ciò che questo avrebbe comportato, scaricando tutte le conseguenze alle generazioni future. E noi del Peano, anche se nel nostro piccolo, siamo riusciti a contribuire nella battaglia all’inquinamento.

Gabriele Lacerenza

Simone Ferrazza


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