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Francesco Zannella

Calcio: La "legge" non è ugale per tutti

Quando, all' incirca 2 anni fa, la Russia invase l' Ucraina scatenando così un conflitto che ancora ad oggi tiene banco nel mondo, la FIFA e la UEFA non persero tempo e in un attimo sia le squadre di club che la nazionale russa furono bandite da tutte le competizoni internazionali: per fare un esempio chiaro, la Russia si qualificò ai playoff per i mondiali in Qatar, ma perse la partita a tavolino. Dopo un anno e mezzo all' incirca, è scoppiato un altro conflitto questa volta in Medio Oriente tra la Palestina e Israele, in cui gli aggressori iniziali sono stati i palestinesi con l'attacco terroristico di Hamas del 7 Ottobre 2023. La risposta israeliana inizialmente è stata considerata come "naturale" vista l'offensiva, ma con il passare del tempo è parso chiaro a tutti che Israele stava passando anche lei dalla parte del torto, con i ripetuti bombardamenti sulla striscia di Gaza. La FIFA però non ha sanzionato in alcun modo la Palestina permettendole di partecipare lo stesso alla coppa d'Asia; stesso discorso vale per l'Israele che fino ad oggi non ha ricevuto, a livello calcistico, alcun divieto.

Va specificato che Israele è dal 1994 che fa parte della Uefa e, di conseguenza, alcuni suoi club partecipano alle competizioni europee di rilievo come la Champions, l'Europa League e la Conference League. Inoltre, la nazionale Israeliana è stata sorteggiata regolarmente per la Nations League del 2024-2025, tra l'altro nel girone con l' Italia. La domanda che sorge spontanea è; perchè non è stata applicata alcun tipo di restrizione ad Israele e Palestina (in termini calcistici)? Da un lato si capisce che la Palestina, calcisticamente parlando, è una nazione modesta che ha raggiunto per la prima volta nella sua storia gli ottavi della coppa d'Asia. dall' altro lato Israele è più forte della Palestina, non è una nazionale fantanstica però è numero 75 al mondo rispetto al numero 97 dei suoi nemici.

la speranza è quella che prima o poi i conflitti finiscano e che non si debba più parlare di sanzioni per crimini di guerra ma si possa parlare della bellezza del calcio.


Francesco Zannella, 5I


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