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Francesca Cristofori

“La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo” (Platone)

La musica è una meravigliosa creazione della specie umana. Anche se gli animali, in particolare gli uccelli, emettono suoni come richiami o strategie di corteggiamento, è specifico dell’uomo aver cercato e trovato la melodia, aver composto i suoni e creato la musica. Le sue origini si confondono con quelle dell’uomo: anzi, alcuni studiosi affermano che l’espressione musicale, pur rudimentale, sia nata prima del linguaggio verbale: la storia dell’evoluzione umana ripercorre ciò che accade nel bambino che, ancor prima di imparare a parlare, emette suoni, versi e lallazioni per comunicare. La musica sembra così essere una competenza innata nell’uomo, la prima forma di espressione, il primo slancio verso la socialità.

Dagli uomini primitivi che facevano musica dapprima con la voce, poi con il ritmo di primordiali strumenti a percussione e a fiato, fino ai nostri tempi, la musica ha attraversato i secoli con la sua potenza, rimanendo una costante espressiva del genere umano che è riuscito a declinarla in tante forme e stili diversi, in modo che riuscisse a esprimere i modi di sentire di ogni epoca e di ogni civiltà.

 

La musica è espressione pura e ha il potere di manifestare i sentimenti e le emozioni di ogni individuo e di ogni popolo. Nasce dentro l’anima di chi la compone, entra in quella di chi la ascolta e miracolosamente mette in chiaro ciò che nemmeno le parole riescono a esprimere. Ha il potere di creare relazioni tra le persone, suscitando legami invisibili, accomuna. È linguaggio universale, compreso da tutti, raggiunge tutti allo stesso modo e supera ogni differenza linguistica, sociale, anagrafica, unisce i popoli e le generazioni, abbatte le barriere.


La musica è aggregazione, tiene insieme le persone, è festa e socialità. Una folla radunata senza musica è caos, una folla con la musica diventa comunità di persone che ascoltano e condividono. A ritmo di musica si balla da soli, in coppia, in gruppo e la danza coinvolge anche il corpo in un’onda espressiva e liberatrice.

La musica ha il potere di coinvolgere a livello emotivo: è come un farmaco che allontana la tristezza o la solitudine, infondendo improvvisamente energia e voglia di fare, oppure aiuta a fermarsi per riflettere e a comprendere meglio i sentimenti, favorisce l’introspezione, offre una prospettiva alternativa e inaspettata a un problema contingente, a un pensiero cupo. È nello stesso tempo forza e leggerezza, libertà e concentrazione.


La musica ti prende per mano e ti permette di viaggiare con la fantasia. Ha il potere di far evadere dal quotidiano e di astrarre la mente in progetti, sogni, voli oltre il reale che sono innocui, ma fanno stare bene. Il compositore Giovanni Allevi, dice che la musica ha il potere di “farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose”, un senso di rinascita, di rigenerazione, di risarcimento che null'altro può donare.

 

La musica ha il potere di far ricordare le emozioni vissute: si comporta come la madeleine intinta nel tè di Marcel Proust: nulla come una canzone riporta indietro nel tempo o collega immediatamente la nostra mente a eventi lontani. A volte basta sentire quattro note perché tutto scompaia, perché i muri delle stanze spariscano e tutto perda la sua realtà per lasciare spazio a una notte di montagna con il cielo pieno di stelle.

La musica è forza vitale, è amica, rifugio, stimolo a lottare, è consolazione e compagna di sventura, è spinta creativa, è potenza che fa ridere, piangere, ballare o disegnare.


Quando mi metto le cuffiette e sono sola tutto intorno a me si trasforma, quando la ascolto in compagnia mi fa superare la timidezza e le paure. Non posso farne a meno come l’aria perché mi rende felice, mi libera, mi esprime, mi salva. Solo alla musica lascio questo potere su di me, a nessun’altra cosa e a nessun altro.


Francesca Cristofori 4A

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