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Francesca Cristofori

Kiki - Consegne a domicilio

Regia di Hayao Miyazaki. Titolo originale: "Majo no Takkyuubin". Genere: Animazione, Giappone, 1989, durata: 102 minuti. Uscito in Italia nel 2013.


"Kiki - Consegne a domicilio", il quinto film di Hayao Miyazaki, primo successo internazionale dell'autore, colpisce innanzitutto per la trama delicata, per i disegni ricchi di colore e particolari (soprattutto nei paesaggi) e per l'emozionante colonna sonora, opera di Joe Hisaishi. Si tratta di una sorta di "formazione" in cui la protagonista adolescente attraversa varie esperienze, anche dolorose, e riesce a costruire se stessa.


Kiki è una strega di tredici anni che deve lasciare la casa dei genitori per affrontare un anno di apprendistato in una città sconosciuta, con un solo amico fedele: il gatto parlante Jiji. I due partono a cavallo di una scopa durante una notte serena di luna piena alla volta di una città di nome Koriko, simile a Stoccolma. L'azione si svolge in un tempo indefinito: si vedono infatti automobili degli anni '40 ma nelle case ci sono televisori e forni elettrici.


Ambientarsi non è facile: appena arrivata la protagonista incontra qualche difficoltà ma poi trova un alloggio e un lavoro: poiché sa volare, farà consegne a domicilio. Alcuni personaggi la aiuteranno nel suo percorso: la panettiera Osono, che la ospita nella soffitta del suo mulino, la pittrice Ursula, che ha vissuto una situazione simile a quella di Kiki e, infine, Tombo, un ragazzino determinato e testardo che proverà in tutti i modi a fare amicizia con lei.

A un certo punto della storia però Kiki affronta un periodo critico: perde la fiducia in se stessa e i suoi poteri da strega (volare e comprendere le parole del gatto). E' proprio questo il momento della crescita e del cambiamento, quando si lascia l'infanzia e si deve spiccare il volo verso l'ignoto. Kiki sperimenta la tristezza e la sfiducia ma, quando tutto sembra perduto, un evento la spinge letteralmente verso la conquista di sé e dell'età adulta.

La vicenda di Kiki si risolve in uno splendido finale, in cui vediamo una ragazzina diversa da quella allegra e spensierata delle prime scene. Kiki ora è felice, ma di una felicità nuova: ha imparato come gestire la sua indipendenza, ad affrontare il dolore della crescita con serenità, a conservare la propria magia interiore.


In questo film i temi ricorrenti cari a Miyazaki, il passaggio dall'infanzia alla maturità, il desiderio d'indipendenza, l'amore che risolve le situazioni più complicate, l'amicizia e infine la passione per il volo, sono trattati con estrema delicatezza che si alterna però a coinvolgenti momenti d'azione, nonostante la mancanza di un antagonista. Sono presenti scene di particolare intensità come quella con cui si apre il film, con Kiki che guarda le colline immersa nei fiori oppure quella del temporale che la colpisce mentre vola alla ricerca della nuova città.

Miyazaki ci regala una storia affascinante, tenera, magica e trasforma l'esperienza dolorosa della crescita che riguarda ogni essere umano, in un'avventura piena di speranza.


Francesca Cristofori, 3A

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