Ormai sono passati alcuni giorni da una grande serata: la finale dell'edizione italiana dell'Eurovision Song Contest, la trentunesima per essere precisi. E' stata un vero spettacolo. Ha vincere è stata la Kalush Orchestra arrivata a Torino dalla martoriata Ucraina per cantare la canzone dal titolo Stefania, che è riuscita a superare Mahmood e Blanco, che sono arrivati alla sesta posizione. Tuttavia, la vittoria dell’Ucraina ha generato diverse critiche, principalmente in persone che hanno visto questa vittoria come “pilotata” e come un “inutile” gesto di solidarietà per la situazione che questo paese sta vivendo. Le accuse sono però infondate dato che è stato principalmente il pubblico a votare l’Ucraina, forse perché mosso a compassione, ma almeno non c’è stato niente di pilotato. Nonostante questo, è stata sicuramente una bellissima serata; una serata cantata in bretone, in olandese, in ucraino, in portoghese, in francese, lituano, spagnolo, italiano, tante lingue fuse dalla musica, in un unico grande abbraccio fatto di note, voci e sentimenti condivisi. In fondo non importa chi vince o chi perde, perché il Song Contest dell'Eurovisione è una magnifica passerella di nazioni, bandiere, melodie, spettacolo sotto i colori della musica.
Inoltre, possiamo confermare che un punto forte di quest’edizione è stata anche la presenza dell’Italia nella sua interezza, finalmente dopo 30 anni. Degna di nota è sicuramente Laura Pausini che ha cantato Nel blu dipinto di blu, o la spiegazione dei gesti che sono collegati al nostro modo di esprimerci, un’idea tanto sciocca quanto divertente, che ci ha sicuramente strappato un sorriso. A raccontare l'Italia di oggi c'è stata anche la musica dei Måneskin, tornati da ex vincitori sul palco come ospiti, e quella di Mahmood e Blanco, che magari non hanno fatto la migliore delle loro esibizioni, ma hanno presentato certamente una delle migliori canzone del festival, tutti giovani figli di un'Italia che non è più, per fortuna, quella inchiodata al passato.
Insomma, ci ricorderemo tanto di quest’edizione, anche le migliaia di bandiere bianche con il cuore rosso al centro nell'esibizione di Mika, che ha anche presentato l’evento, accompagnato dalla bravura di Alessandro Cattelan e della già citata Laura Pausini. Sicuramente aspetteremo volentieri la prossima edizione, perché l'Eurovision Song Contest è davvero la festa dell'Europa unita dalla musica.
Federico Agresti, 5F
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