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La crisi e il problema dei tre corpi: chi ha veramente ragione?

Aggiornamento: 10 mag

Il problema dei tre corpi è una recente serie televisiva statunitense tratta dell’omonimo libro cinese di Liu Cixin facente parte della trilogia memorie del passato della terra.

In questa serie l’umanità viene in contatto con una specie extraterrestre, i San-Ti,  che vuole invadere il pianeta terra.

Ma cosa centra la crisi con questa serie?


Il dizionario Treccani definisce il termine crisi come “1. Breve e violento accesso di uno stato emotivo, per lo più determinato da uno choc o da cause esterne 2. Stato di forte perturbazione nella vita di un individuo o di un gruppo di individui, con effetti più o meno gravi.”.


Alcuni esseri extraterrestri, di cui non si conosce praticamente nulla, vogliono invadere la terra per viverci e sterminare gli umani perchè considerati un pericolo. Da qui nasce la crisi dell’umanità, costretta a vivere con questa minaccia. Certo arriveranno tra 400 anni, ma, grazie all’aiuto di alcuni terrestri, gli alieni sono in grado di sabotare qualsiasi forma di ricerca scientifica puntata ad avere un vantaggio tecnologico su di loro. Inoltre, sono in grado di vedere e sentire ciò che accade sulla terra grazie ai sofoni, supercomputer dalle dimensioni di un protone.

 

Da altra parte, però, anche i San-Ti sono in un periodo di crisi; il loro pianeta natale fa parte di un sistema trisolare, ovvero un sistema solare in cui tre stelle sono legate gravitazionalmente insieme (da qui il loro nome, San-ti significa tre corpi), questo fa si che la rotazione del loro pianeta sia irregolare, portando periodi di stabilità (ere dell’ordine), in cui i San-Ti possono prosperare, e periodi di instabilità climatica (ere del caos), in cui i San-Ti rischiano ogni volta l’estinzione. Perciò sono costretti a scappare dal loro pianeta e arrivare sulla Terra. Inoltre, i San-Ti sono in comunicazione telepatica con alcuni adepti terresti, in questo modo hanno scoperto che gli umani possono mentire. Questo fatto li ha convinti del pericolo degli abitanti del pianeta Terra.



Personalmente, direi che nessuna delle due specie ha veramente ragione; gli umani, nella stessa situazione, avrebbero fatto lo stesso e i San-Ti stanno solo cercando di salvare la propria specie. Una parte, per forza, danneggierà l’altra.

Una metafora di questo dilemma è presentata proprio nella serie: uno dei protagonisti, Wil Downing, è un malato terminale e mentre è ricoverato per un'operazione, racconta di aver parlato con il suo cancro:


“Ci ho chiacchierato sotto anestestia, con il cancro. Ho scoperto che il cancro non è intrinsecamente cattivo, É che... è che sta solo cercando un posto in cui vivere. Come tutti noi, immagino, con i suoi figli. È comprensibile, ma ovviamente gli ho detto che a me non va bene: ‘lo sto usando io il mio corpo non puoi trasferirti da me.’. Così ci siamo accordati: lui resta nel suo angolino, nel mio pancreas, e io mi tengo il resto.”



la prima parte del discorso spiega perfettamemente il dilemma della serie, con Will che è l’Umanita e il pancreas sono i San-Ti. La seconda parte, invece, cerca di darne una soluzione: l’umanità e i San-Ti dovrebbero vivere insieme sullo stesso pianeta ma separati, così che nessuno faccia del male all’altro.


Dalle due crisi si scorgono le opportunità di salvare tutte e due le specie: da una parte gli umani stanno cercando di svilupare velocemente nuove tecnologie per avere la capacità di fermare i San-Ti; gli alieni invece sfruttano la loro avanzata tecnologia per individuare un nuovo pianeta ed evitare la loro estinzione.


Non penso, però, che ciò sia possibile: le due specie sono intrinsecamente diverse tra di loro e ciò porterà sempre a un conflitto. Gli umani diffideranno sempre dei San-Ti e viceversa.


Giulia D'Amato, 3L

 

 

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