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Il paladino della maieutica



In primissima instanza, ringrazio calorosamente, a mio nome, colui che ha subordinato l'io al noi  scrivendo la lettera da ignoto, sacrificando, perciò, se stesso per noi; mantenendo una linea di coerenza rispetto la possibilità di garantire o meno indulgenza (lo tratteremo come un soggetto per comodità sintattica).


Di poi c'é da apprezzare la nostra, la mia, lacunosa conoscenza delle evoluzioni politologiche in atto; attorno all'apprensione che il nostro governo abbia garantito e, perciò incentivato, l'atto di costituire l'incostituzionale; finalmente il nuovo partito fascista; o magari la relazione causale e temporale delle determinazioni di "politico-ideologico" e "politico-partitico" affibiate a dato partito sono per me troppo complesse; ma d'altronde sono impreparato; a onta di ciò mi rifaccio a quanto dice il promotore di alta maieutica, salvatore di noi inetti.


Devo riconoscere di essere illetterato, date le innovative norme sintattiche applicate nella lettera; ancora una volta mi trovo impreparato; inizio a pensare che abbia davvero ragione; cerco quantomeno di prediligere la paratassi, per restare in linea con il modello.


Non posso, di poi, esimermi dal lodare per la conoscenza che ha lo scrittore di data lettera, di Feuerbach, che ottimamente, citando della colpa di alcuni, accusa tutti; e in fin dei conti l'oggetto del soggetto é essenza oggettiva del soggetto, perciò condivido, e ringrazio del tentativo di salvarci dalla nostra impresentabilità.


Detto ciò invito tutti a ringraziare ad alta voce in giro per i corridoi sperando di passare vicino al nostro paladino.

In questa comunità scolastica c'é del bello; e invito i neofascistelli di merda a mettere una fascia o una divisa, cosi ché noi teste pensanti possiamo capire, appostati sul tetto, su quali teste pisciare.


Daniele Porchetti 5i

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